Un incontro partecipato e costruttivo sul tema del contrasto alla violenza e alle aggressioni al personale sanitario, per capire meglio il fenomeno e sapere cosa e come fare per debellarlo.
In occasione della prima giornata nazionale sul tema istituita dal Ministero della Salute, l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese ha organizzato un meeting, nell’aula Magna del rettorato dell’Università di Siena, per fare il punto su uno dei cosiddetti “rischi emergenti” di chi lavora in sanità, soprattutto nei servizi di emergenza-urgenza, salute mentale, aree di front-office e di attesa. Dal confronto è emerso che all’ospedale Santa Maria alle Scotte, nell’ultimo triennio, ci sono state 76 aggressioni al personale, la maggior parte delle quali si sono verificate in Pronto Soccorso. In ospedale sono state registrate 49 aggressioni nel 2019, tutte verbali; 5 nel 2020, sempre verbali; 22 nel 2021 di cui 20 verbali e 2 fisiche. Le categorie professionali più colpite sono state quelle di infermieri, medici e operatori socio-sanitari.
“Nella nostra azienda la situazione sembra migliore rispetto alle altre del Sistema Sanitario Regionale ma non possiamo abbassare la guardia su questo fenomeno – ha detto il direttore generale dell’Aou Senese, il professor Antonio Barretta -. L’Aou Senese condanna ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità. Dobbiamo garantire la sicurezza nello svolgimento del lavoro di tutti i professionisti, oltre ad una maggiore umanizzazione che possa contribuire a diminuire le situazioni conflittuali – ha aggiunto Barretta -. Abbiamo attivato un gruppo di lavoro multidisciplinare, che ha investito molto anche nelle attività di formazione, e un punto di ascolto dedicato a tutti i dipendenti che ha ricevuto 16 richieste nel 2020 e 4 nel 2021”.
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini, l’assessore alla sanità del Comune di Siena Francesca Appolloni, il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, ed il sostituto procuratore Sara Faina in rappresentanza della Procura della Repubblica di Siena. L’ingegner Giovanna Bianco, responsabile dell’Osservatorio Regionale Aggressioni operatori sanitari, ha presentato i dati regionali e ha fatto il punto su quanto fatto fino ad oggi dalla Regione Toscana: nel 2021, su circa 55mila dipendenti complessivi delle aziende e di enti del servizio sanitario regionale, le aggressioni verbali e fisiche, comunicate all’Osservatorio aggressioni toscano, sono state circa 800. L’Osservatorio regionale, costituito nel 2018, ha attivato un monitoraggio trimestrale degli episodi di violenza, raccogliendo le segnalazioni delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, di Ispro e della Fondazione Gabriele Monasterio e ha attivato uno spazio web informativo dedicato ai professionisti.
È intervenuto anche il gruppo di lavoro multidisciplinare operativo alle Scotte, con gli interventi di Pietro Sechi, responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, Carla Garoni del Servizio Prevenzione e Protezione, Giovanni Bova, direttore del Pronto Soccorso e Mauro Costabile del Clinical Risk Management. In piena pandemia è stata approvata la Legge 113/2020, con disposizioni in tema di sicurezza per i professionisti sanitari, un’innovazione importante per rispondere all’esigenza di sicurezza avvertita dal personale medico-sanitario, con varie misure sanzionatorie, educative e preventive. Il tema è stato approfondito dall’avvocato Fabio Piccioni, autore del libro “La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari”. Le conclusioni sono state affidate alla professoressa Anna Coluccia, professore ordinario e direttore dell’Area organizzazione e Gestione della Direzione Sanitaria.
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