“Il nostro obiettivo è fare emergere i reati sommersi che costituiscono una “seconda pandemia dell’ombra”: quello dei casi che, in questo periodo di chiusure, non sono stati denunciati”. Il capitano Lucia Dilio, comandante della compagnia dei Carabinieri di Siena traccia gli obiettivi dell’Arma per contrastare questo grave fenomeno nel nostro territorio.
I dati sulla violenza di genere registrati dai militari in provincia sono analoghi a quelli del 2020 ed anche nel 2021, con una parte del nostro tempo passata tra le mura di casa, emerge la cruda realtà dei reati di maltrattamenti in famiglia. “I casi registrati quest’anno sono 50 ma forse qualcosa non è stato denunciato”, ribadisce Dilio che aggiunge che “è importante la collaborazione tra le istituzioni, anche a livello locale: dobbiamo definire una strategia di contrasto del fenomeno”. Per questi casi di maltrattamenti sono stati adottati 11 provvedimenti di urgenza per vietare l’avvicinamento del responsabile ai luoghi frequentati dalla persona offesa. “La violenza di genere è un fenomeno sociale e culturale e, come forze dell’ordine, purtroppo notiamo che, certe volte, la vittima non si rende conto di subire abusi e maltrattamenti”
La spiegazione Dilio la dà durante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per l’occasione il comando provinciale dei carabinieri di Siena si è illuminato di arancione, come tutte le caserme che ospitano le stanze del progetto “Una stanza tutte per sé”. L’iniziativa è nata per assistere la vittima nel delicato momento della denuncia delle violenze subite, grazie a una collaborazione istituzionale tra l’Arma e il Soroptimist International d’Italia, l’associazione impegnata nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società. “In questi due anni in cui è stata allestita la camera – ricorda Dilio- le donne hanno potuto raccontare le loro vicissitudini in un ambiente protetto. In questa stanza abbiamo ascoltato 16 persone vittime di violenza di genere ed anche qualche minore vittima di violenza assistita”.
Insieme a Lucia Dilio stasera era presente anche Simona Sestini, presidente Soroptimist Siena, ed Eleonora Coppola, past president Soroptimist Siena. Sestini ha spiegato quale sia il funzionamento di “Una stanza tutte per sé” e quello che è stato fatto dal Soroptimist per sensibilizzare la cittadinanza. Sestini ha inoltre ricordato quali saranno le attività fatte dalla sua associazione nei 16 giorni che intercorrono tra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e la giornata dei diritti umani, che si svolge il prossimo 10 dicembre. “Vogliamo fare accendere una luce per rendere consapevole l’opinione pubblica- spiega-. La giornata di oggi deve servirci per ricordare la strada che abbiamo fatto e la strada da percorrere per combattere questo fenomeno indegno. Quest’anno abbiamo deciso di fare un dono ai ragazzi: piccoli braccialetti, un omaggio che può servire a richiamare la loro attenzione su questo grave dramma”
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