Siena

Virus, il grido di allarme delle guide turistiche: “Salviamo e valorizziamo la nostra professione”

‘Una professione da salvare’, questo è il grido di allarme lanciato da Federagit Confesercenti Siena. Grande preoccupazione per quanto riguarda il turismo senese e soprattutto il lavoro delle guide turistiche che si trovano davanti a loro un futuro preoccupante, con il rischio di non avere lavoro per l’intera durata dell’estate.

“Stiamo attraversando un momento estremamente duro – dichiara Martina Dei, coordinatrice Federagit Confesercenti Siena -. Il nostro lavoro è per il momento azzerato e purtroppo, nonostante si ventili l’apertura prossima dei musei, lo sarà ancora a lungo, perché gli spostamenti turistici hanno una lunga programmazione, che al momento non è possibile”.

Con la fase due si pensa anche alla riapertura dei musei ma le limitazioni consentiti solo all’interno della regione e non inter-regionali rischia di ledere il lavoro delle guide turistiche. “Prima che alla promozione turistica, è inevitabile occuparsi del sostegno alle imprese del settore, che a tutt’ora sono esposte ad una lunga disoccupazione – osserva -. La nostra speranza è tornare a lavorare, ma ovviamente potremo farlo solo quando ci saranno disposizioni di riapertura e soprattutto regole per garantire la sicurezza, che ci aspettiamo arrivino per il comparto turistico in maniera chiara e univoca. Quando ci sarà possibile tornare a lavorare la nostra priorità dovrà essere la sicurezza per il visitatore, ma anche per noi stessi. Questo significherà ridurre drasticamente il numero di possibili partecipanti alle nostre visite guidate, non sappiamo ancora con quali ricadute economiche”.

“Il tempo per pensare in questa fase non ci è mancato – conclude Martina Dei – abbiamo elaborato già alcune ipotesi adattate per le Scoperte, la serie di appuntamenti serali che abitualmente proponiamo in estate a Siena. Abbiamo ipotizzato nuove modalità per la partecipazione del pubblico interessato, pensando in particolare a quello locale quest’anno più che mai; per passare alla programmazione però abbiamo necessariamente bisogno di indicazioni attendibili che vadano oltre l’orizzonte attuale di Decreti e ordinanze, che ancora non arrivano a giugno”.

Niccolò Bacarelli

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Niccolò Bacarelli

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