Il sindaco di Siena Valentini si complimenta con gli agenti della polizia municipale che hanno scoperto l’irregolarità.
Dopo i “furbetti del quartierino” arriva il “vispo dell’appartamento”. E’ stato scoperto un uomo di circa quarant’anni che affittava ai turisti un alloggio assegnatogli a canone agevolato, a seguito di un bando pubblico. Il nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale qualche giorno fa ha scoperto questo appartamento di proprietà comunale che veniva usato irregolarmente. Il fatto è stato scoperto anche grazie alle segnalazioni di alcune associazioni di categoria circa la presenza di strutture ricettive abusive nel Comune di Siena.
Dopo aver esaminato il fascicolo relativo all’affidamento dell’immobile, veniva quindi iniziata una attività di investigazione che confermava la presenza di persone estranee nel predetto appartamento. Nella mattina del 6 luglio gli agenti accertavano che all’interno dell’appartamento erano presenti, invece dell’assegnatario, due ragazze che si trovavano in città per un master presso l’Università e che avevano pagato regolarmente allo stesso un canone di locazione con carta di credito. L’uomo pertanto veniva segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di truffa e all’agenzia delle entrate per le somme di denaro percepite irregolarmente, mentre il servizio politiche abitative del Comune di Siena iniziava tutte le procedure da adottare per i provvedimenti del caso, ivi compresa la decadenza dal diritto alla residenza.
«Mi complimento con i nostri agenti della polizia municipale – ha dichiarato il sindaco Bruno Valentini – che hanno saputo individuare un caso particolarmente odioso perché sommava l’utilizzo improprio di una casa popolare, sottratta a chi ne aveva realmente bisogno, all’esercizio abusivo della locazione turistica. I nostri albergatori giustamente lamentano i danni della concorrenza sleale nei confronti della loro attività e da tempo ho dato indicazioni alla polizia municipale di effettuare i dovuti controlli, dopo i positivi risultati dell’anno scorso relativamente al contrasto dell’evasione dell’imposta di soggiorno, che portò nelle casse comunali circa 150mila euro di maggiori introiti. Colgo l’occasione per segnalare alla Regione Toscana la necessità di inserire nella nuova normativa le locazioni turistiche fra le attività ricettive da sottoporre al pagamento dell’imposta di soggiorno, per avere il contributo di tutti i turisti che pernottano alla manutenzione del patrimonio storico ed artistico delle città. In questo modo, inoltre, si regolarizzerebbe un pezzo di offerta ricettiva in forte crescita (sono almeno 300 gli AIRBNB, presentati infatti come “alternativa alle strutture ricettive autorizzate”) ma che non sempre garantisce standard di accoglienza in linea con il sistema alberghiero ed extra alberghiero senese e che, soprattutto, crea una concorrenza sleale alle strutture ricettive tradizionali che svolgono regolare attività di impresa».