Un percorso attraverso ben nove secoli di arte e di fede, quello che unisce le meraviglie di Volterra, partendo da piazza San Giovanni, che accoglie il Duomo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Ed è qui che nasce il progetto ‘L’anima di Volterra’, da quella dedicazione alla Madonna avvenuta il 20 maggio del 1120, ormai 900 anni fa. Il percorso vuole raccogliere al suo interno il campanile, la casa dell’Opera, l’oratorio della Misericordia, l’antico ospedale e il Battistero. Proprio per poter dare il maggior risalto possibile a questi inestimabili tesori, la Fondazione cassa di risparmio e la parrocchia della Basilica cattedrale hanno deciso di aprire al pubblico una serie di mostre temporanee per valorizzare il centro studi espositivo.
A dare il benvenuto ai visitatori sarà la testa reliquiario in argento di San Vittore, donata nel 1120 da papa Callisto II al vescovo di Volterra Rogerio. Questa è collocata all’ingresso dell’esposizione come testimonianza diretta della dedicazione della Cattedrale. Insieme ad essa, il visitatore può ammirare il manoscritto conosciuto come “Calendario di Sant’Ugo”, redatto nel 1161 e contenente la descrizione di come, all’epoca, si svolgevano le celebrazioni liturgiche nella Cattedrale di Volterra e nella piazza antistante. È anche il primo documento nel quale si trova ricordato l’ospedale di Santa Maria, oggi Centro espositivo della Fondazione cassa di risparmio di Volterra e sede della mostra.
In questa lunga cavalcata che parte dal XII secolo ed arriva fino al XXI, ogni epoca è rappresentata da un documento o da un manufatto artistico che ha, per così dire, “vissuto” all’interno della Cattedrale. Si trovano così in successione la pergamena del 1228 nella quale si fa riferimento alla realizzazione del “Crocifisso” della Cattedrale, una croce astile riccamente incisa, un grande piatto elemosiniere, un lacerto di affresco superstite dell’antica decorazione parietale della Cattedrale, uno dei preziosi antifonari miniati realizzati ai primi del XVI secolo per il cardinale Francesco Soderini, una coperta per messale in velluto con borchie in argento del vescovo Carlo Filippo Sfondrati (1677-1680), un cratere in ceramica dipinta, una palmatoria porta candela, un calice, una lampada votiva in argento e un meraviglioso “Cristo alla colonna” in alabastro del XIX secolo. Ognuno di questi arredi sacri è corredato di una didascalia che ne spiega brevemente la storia e l’utilizzo nel contesto delle celebrazioni liturgiche della Cattedrale. L’esposizione si conclude con due pezzi di arte contemporanea, opere prodotte da maestranze volterrane: il “Pastorale dei Santi” realizzato in occasione del grande giubileo del 2000 per il vescovo Mansueto Bianchi; le formelle servite da modello per il nuovo altare della Cattedrale, in alabastro, consacrato il 22 settembre 2019 all’inizio delle celebrazioni per il IX centenario della dedicazione della Cattedrale. Il percorso è arricchito dalla proiezione di un filmato che presenta le diverse fasi di restauro e di realizzazione di alcune delle opere esposte.
Poiché l’attuale salone del centro espositivo era un tempo la chiesa dell’antico ospedale, nell’intento di far riscoprire e valorizzare questa sua identità, sulla parete di fondo è stata allestita la ricostruzione di un altare così come poteva apparire al fedele che vi entrasse nel XIX secolo, con un ricco apparato per l’esposizione eucaristica. Come tavola pittorica è stata posta una riproduzione della “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo”, nota come “Pala di Villamagna”, opera di Rosso Fiorentino del 1521, della quale si ricordano quest’anno i 500 anni.
La mostra, con il patrocinio della diocesi e del comune di Volterra, è stata curata da Umberto Bavoni (già direttore del museo diocesano di arte sacra), da Alessandro Furiesi (responsabile dell’archivio storico diocesano di Volterra) e da Amedeo Mercurio (funzionario della soprintendenza di Pisa), in collaborazione con Massimo Carlesi e Lilia Silvi (componenti della commissione centro espositivo della Fondazione cassa di risparmio di Volterra) e con l’organizzazione di Opera Laboratori.
Per informazioni è possibile contattare lo 0577-286300 o tramite mail all’indirizzo animadivolterra@operalaboratori.com