Due volte nel giro di poche ore. Forse né carabinieri né polizia avevano intuito che la sua potesse essere una vocazione, quella di entrare nel monastero. Così lo hanno arrestato.
Scherzi a parte, l’arresto doppio distanza di poco tempo c’è stato davvero e veramente, nonostante sembri inverosimile, lo hanno fatto prima i carabinieri e poi la polizia. Ma andiamo per ordine.
Il giorno della vigilia di Natale, durante un servizio straordinario di controllo del territorio, i carabinieri del Norm di Siena hanno sorpreso un giovane nigeriano che dopo aver scavalcato il muro di cinta ed effratto il vetro di una porta finestra, si introduceva all’interno della struttura di accoglienza in Strada di Monastero. Qui si trova, appunto, il Monastero delle Figlie della Carità. Il soggetto, già arrestato precedentemente per rapina, è stato arrestato per violazione di domicilio aggravata e portato nel carcere di Santo Spirito.
Lo stesso lavoro veniva portato avanti dalla polizia il giorno di Natale: nel pomeriggio giungeva una richiesta di aiuto da parte di una donna che, temendo per la propria incolumità, segnalava la presenza indebita di persone all’interno del monastero. La struttura era già stata danneggiata e rapinata. I poliziotti delle Volanti sono arrivati immediatamente sul posto e, dopo un’accurata perlustrazione, hanno rintracciato A.A.F., cittadino nigeriano classe 1990, mentre si nascondeva all’interno di una stanza.
L’uomo era già conosciuto alle forze dell’ordine in quanto era stato arrestato il giorno prima ma subito scarcerato. Una volta condotto in Questura i poliziotti delle Volanti hanno voluto vederci chiaro e, in effetti, dalle tempestive indagini svolte, è emerso che l’uomo, nei giorni passati, s’era già reso responsabile di analoghe condotte, introducendosi arbitrariamente all’interno di luoghi privati. Peraltro, s’è scoperto che A.A.F. era entrato in Italia con altre generalità ed era stato già condannato per una rapina commessa l’anno scorso a Ferrara, allorquando, dopo essere stato sorpreso all’interno di un’abitazione dai proprietari, minacciava con un coltello padre e figlio, dandosi alla fuga ma veniva bloccato poco dopo.
Dopo l’arresto, A.A.F. si trova tutt’ora in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.