A 210 anni dalla nascita e a 140 anni dalla morte l’Opera della Metropolitana di Siena, la Chigiana, il Franci, con la collaborazione del maestro Cesare Mancini e del coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini, rendono omaggio al grande maestro Richard Wagner e portano in scena venti straordinari, con i migliori protagonisti dell’interpretazione delle musiche del maestro tedesco.
Wagner und Siena è il nome della rassegna che celebra il grande compositore e che nasce da un’idea di Giovanni Minnucci che, insieme al cda di Opa, si era convinto di rappresentare in Duomo il Parsifal di Wagner.
“Wagner – racconta il rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena – e la moglie Cosima giungono a Siena il 21 agosto 1880. E come molti forestieri anche loro, dopo aver preso alloggio in un albergo cittadino, iniziano a prendere visione di alcune ville offerte in affitto. Il 23 agosto visitano la Cattedrale, prima ancora di recarsi nella villa di Torre Fiorentina di proprietà della famiglia Sergardi: la residenza prescelta nella quale alloggeranno dal 24 agosto fino al termine del soggiorno senese, il primo ottobre successivo. Lo attesta il “Registro con le firme dei visitatori”, ancora oggi conservato nell’archivio dell’Opera della Metropolitana di Siena, nel quale – in corrispondenza della data – si legge la sottoscrizione autografa del grande compositore. Cosima annota nel proprio diario: “Richard è commosso fino alle lacrime, dice che è l’impressione più forte che abbia mai ricevuto da un edificio”.
La Cattedrale senese continua ad esercitare sulla coppia il suo incantesimo. Richard non perde occasione per tornare, anche nei giorni seguenti, a visitarla, portando con sé anche i figli. “Gli sembra quasi un miracolo aver trovato in Siena, nel suo duomo – scrive Attilio Brilli – l’ambientazione tante volte sognata per la scena conclusiva del Parsifal, e averla trovata proprio nel momento in cui sta ponendo materialmente fine all’opera”.
“Con loro – oltre ai figli – è presente Paul Joukovsky, pittore, stilista e scenografo- viene spiegato-, la cui firma si legge nel solito Registro, con la stessa data, immediatamente sotto quella di Wagner. Sarà proprio lui che eseguirà, su incarico del Maestro, alcuni bozzetti dell’interno della Cattedrale di Siena: bozzetti ai quali si ispirerà la scenografia, dipinta e montata a Bayreuth nel 1882, per la rappresentazione del Parsifal. Vi è, infine, fra le altre, una terza visita: quella di Franz Liszt, il grande compositore, suocero di Wagner, che giunge a Siena il 16 settembre. La sua presenza è attestata dalla firma, nel medesimo registro, che si legge non negli spazi appositamente destinati, ma in posizione laterale, accanto a quelle di Wagner e Joukovsky: tutto ciò fa pensare che Liszt sia stato condotto da Wagner in una ennesima visita in Cattedrale, e che il compositore ungherese abbia volutamente deciso di apporre la sua sottoscrizione accanto a quella degli altri due. Visite reiterate, quelle di Wagner, durante le quali aveva a lungo indugiato sotto le campate della navata centrale e di quelle laterali, gettando lo sguardo verso la cupola e il presbiterio e verso la fuga delle colonne, convinto che quella fosse l’ambientazione ideale per il momento conclusivo del suo “mistero scenico””.
Wagner und Siena presenta 5 eventi straordinari, con i migliori protagonisti dell’interpretazione wagneriana di oggi. Il ciclo di eventi si apre il 20 ottobre a palazzo Chigi Saracini con Sarah Wegener, una delle più grandi voci della liederistica di oggi, specializzata nel repertorio del tardo romanticismo europeo. Il celebre soprano tedesco, accompagnata dal pianista Götz Payer, interpreterà i Wesendonck Lieder di Wagner, contestualizzati da un ventaglio di Lieder di compositori di epoche diverse, associati all’ispirazione wagneriana, per culminare negli intensi Fünf Rückert-Lieder di Gustav Mahler, di struggente, apocalittica bellezza.
Di straordinario significato nel ciclo Wagner und Siena è l’evento nella Cattedrale di Siena del 26 ottobre, con la partecipazione di una delle più grandi interpreti wagneriane di oggi, la direttrice d’orchestra ucraina Oksana Lyniv, alla testa di quella che è considerata l’orchestra wagneriana per eccellenza in Italia: l’Orchestra del Teatro comunale di Bologna. Il programma è interamente dedicato alle più celebri pagine sinfoniche di Wagner, dal Preludio del Tristano all’Ouverture del Tannhäuser, tra cui spicca la Parsifal Suite, che presenta i momenti orchestrali più celebri del capolavoro wagneriano, tra cui l'”Incantesimo del venerdì santo”, che il maestro volle ambientare nelle architetture della Cattedrale di Siena.
Ancora nel suggestivo spazio della Cattedrale di Siena, il 3 novembre Cesare Mancini evocherà all’organo le architetture sonore delle opere, dei drammi e dei Lieder wagneriani, in un viaggio trasfigurato tra le pagine più note del grande compositore tedesco; il 7 novembre, nella sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi, Laura Polverelli e Laura Gentile presentano un appassionante dialogo tra Wagner e Verdi, con una proposta di pagine meno conosciute, ma di intensa bellezza dei due grandi compositori coevi, che pur a distanza, si ascoltavano a vicenda. Un evento realizzato in collaborazione con il Conservatorio “Rinaldo Franci” di Siena. Conclude questo straordinario viaggio musicale, il 12 novembre nella Cattedrale di Siena, il Coro “Guido Chigi Saracini” diretto da Lorenzo Donati, con pagine corali di Wagner, nella trascrizione di Clytus Gottwald e altri compositori coevi, alla scoperta della vocalità tra la fine dell’Ottocento e l’alba del XX secolo.
“Il Parsifal di Richard Wagner è un viaggio in tutti i sensi – afferma Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Chigiana -, lo è spiritualmente, in quanto racconta della trasformazione dell’individuo da essere inconsapevole a persona cosciente e padrona di sé e del proprio destino; lo è simbolicamente, poiché il protagonista nel corso dello sviluppo drammaturgico compie il proprio percorso spirituale viaggiando nel tempo e nello spazio; lo è nella sua genesi, in quanto Wagner lo scrive nel corso di un lungo arco temporale nel quale compie numerosi viaggi e spostamenti, molti dei quali influenzano direttamente lo sviluppo narrativo e rappresentativo della vicenda. Dunque, pensare a Parsifal come al prototipo di un dramma musicale all’interno del quale concepire un “tour culturale” è un’idea estremamente originale e perfettamente coerente. E’ la dimostrazione di come l’opera lirica possa rappresentare una fonte inesauribile di idee e di suggerimenti, che arricchiscono la nostra vita e non – come molti possono pensare – un linguaggio ormai superato non in sintonia con l’arte dei nostri giorni. Sappiamo che Wagner è stato un grandissimo viaggiatore (volente e spesso nolente) del proprio tempo. Schubert lo avrebbe definito un “Wanderer”, un errante, sempre all’inquieta ricerca di ispirazione e risorse economiche per portare avanti un’esistenza diventata, nel tempo, sempre più esigente. Nella sua erranza, Wagner arricchiva continuamente la propria creatività con ciò che incontrava e di cui veniva a conoscenza. Ciò che i suoi occhi e la sua mente raccoglievano veniva immediatamente trasferito in quello che oggi si definirebbe lo “story board” dell’opera. Così, il Duomo di Siena diventa il modello ideale per il tempio del Graal, mentre il giardino di Villa Rufolo a Ravello diventa nella visione wagneriana l’ambientazione ideale per il giardino incantato di Klingsor.
Ma ciò che rende questo evento senese, Wagner und Siena, davvero unico è l’idea di partire dalla suggestione scatenata da un grande dramma lirico, trasponendolo dal palcoscenico del teatro a quello di un vasto orizzonte storico, culturale, artistico, geografico, sociale, nel quale scoprire suggestioni e visioni letterarie e sonore di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi”.