Altri nove giorni di cassa integrazione nel mese di marzo per i lavoratori della Whirpool. Mentre si attende l’ufficializzazione della fusione dell’azienda statunitense con il gruppo turco Arcelik, che prenderà il 75% delle quote azionarie di Whirlpool, per i lavoratori l’odissea sembra non essere ancora terminata.
“L’impegno assunto da Whirlpool a ridurre i giorni di cassa è stato disatteso”: fu il commento di qualche settimana fa del segretario generale della Fiom Cgil Daniela Miniero, che tornando sull’argomento non ha nascosto le sue preoccupazioni e le sue speranze.
“Si è vista una mancata volontà di riportare la lavorazione all’interno del sito – commenta Miniero – per cercare di alleggerire l’impatto negativo dato da questo lungo periodo di fermo. Avevamo previsto questa situazione e adesso attendiamo solamente la pronuncia dell’antitrust britannico il 23 marzo, che dovrebbe dare il via all’acquisizione di Arcelik. Da lì, speriamo di avere qualche informazione in più e speriamo soprattutto di conoscere un piano industriale. Dopo l’incontro del 22 febbraio con il ministro Urso, non sono state presentate soluzione; quindi, adesso aspettiamo solo il 23 marzo”.
Ancora nessuna novità, dunque, a parte la volontà espressa nuovamente dal Governo a non abbandonare la causa Whirlpool e ad evitare la chiusura del sito senese. Per la Fiom Cgil però, non bastano le parole e come confermato dal segretario generale, c’è la necessità di cose concrete.
“Domani partiamo con una campagna assembleare – spiega Daniela Miniero -. Parleremo con i lavoratori e cercheremo di mettere in campo delle strategie sindacali, come per esempio degli stati di agitazione o mobilitazione, in modo da arrivare con una forza differente quando sarà il momento di dialogare con Arcelik e di conoscere il piano industriale”.