Un’interrogazione sulla vicenda della fabbrica di elettrodomestici Whirlpool di Siena, per capire “se e in quali tempi la Regione Toscana intenda riattivare il tavolo di crisi e se intenda garantire sul mantenimento totale del livello occupazionale”. A presentarla, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale, Marco Stella. “In passato – ricordano Stella e la capogruppo di Forza Italia al Comune di Siena, Lorenza Bondi – è stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra Regione, Provincia di Siena e Whirlpool Europe spa, e addirittura si era previsto, con il progetto High Chest, un investimento da 15 milioni di euro per consolidarne la presenza sul territorio, investendo in ricerca e sviluppo. Il progetto, promosso da Whirlpool in una logica di rete, voleva contrastare la perdita di competitività legata all’evoluzione del mercato e ai problemi energetici, e tale progetto coinvolgeva numerosi partner quali l’Unione degli industriali, le Università toscane, le piccole e medie imprese fornitrici del territorio toscano impegnate a sostenere e riqualificare l’occupazione”.
“Al tempo della firma del protocollo – proseguono Stella e Bondi – la regione Toscana si era impegnata a sostenere, mettendo a disposizione strumenti e opportunità, il progetto presentato dall’azienda, progetto che prevede la creazione di una nuova offerta, più competitiva, ad alto contenuto tecnologico, che impieghi le risorse della ricerca e le competenze locali, per riposizionare su basi competitive un’azienda importante, l’unica del settore del freddo rimasta in Toscana e per salvaguardare i posti di lavoro in una zona gravemente colpita dalla crisi”.
“Le sigle sindacali si sono interfacciate con l’azienda paventando, in alcuni casi, il rischio chiusura di Whirpool Siena tra tre mesi – evidenziano i due esponenti di Forza Italia -. Si sono tenuti due tavoli, uno a Roma e uno a Firenze, nei quali si è analizzata la complessità della situazione Whirpool. Per questo, vogliamo sapere se la Regione intenda riattivare il tavolo di crisi, se intende mantenere gli impegni presi”, ma anche “quali concrete prospettive e linee progettuali intenda la Regione proporre al Comune di Siena nell’incontro previsto per il 9 ottobre” e “quali concreti risultati abbia dato il progetto di ricerca regionale su Whirpool”, concludono Stella e Bondi.
Sulla crisi Whirlpool è intervenuto anche il gruppo “Per Siena” che nei giorni scorsi ha diffuso una nota. “I sindacati chiedono con urgenza
l’attivazione di tutte le sinergie istituzionali e l’attenzione necessari dimostrandosi, almeno su questo punto, unitari – si legge -. Per il resto le posizioni sono diverse: c’è chi prospetta una chiusura dello stabilimento a breve, chi invece sostiene che al momento non esista questo pericolo. Vi è un dato certo: in merito ad incontri con la proprietà sono emerse, in particolare per il sito senese, perdite in termini di produzione e volumi legati ad un calo delle quote di mercato; nel frattempo sono state bloccate alcune delle produzioni ed è stata attivata la cassa integrazione”.
“La vicenda si intreccia con quella dei restanti siti europei della multinazionale, in attesa verdetto dell’Antitrust europeo sulla fusione di Arcelik e Whirlpool. La decisione determinerà il via libera alla nuova società di elettrodomestici in Europa, Medio Oriente e Africa, al 75% di proprietà dei turchi proprietari dei marchi Beko e Grundig e, al 25%, di Whirlpool – continua il comunicato -. Il nuovo scenario che si affaccia all’orizzonte desta una seria preoccupazione, legata al trasferimento di produzione fuori dal nostro paese. Pertanto, sono più che giustificate le preoccupazioni di chi lavora nel sito senese e delle loro famiglie. “Per Siena” ha sempre avuto presente, nei propri programmi elettorali, l’individuazione di un tavolo permanente per le crisi aziendali: lo strumento per analizzare per tempo il verificarsi di crisi in aziende del territorio, per prevenire problemi e individuare soluzioni difficili quando la crisi precipita. Quindi, il movimento “Per Siena” auspica che questa situazione venga esposta istituzionalmente a tutti i livelli (Comune compreso), rendendosi partecipe nelle sedi istituzionali dove è rappresentato”.