Oltre 3000 visitatori, 300 operatori specializzati nel settore, 100 giornalisti accreditati. La quarta edizione di Wine&Siena non ha deluso le attese ed anzi ha ottenuto un risultato migliore, in termini di affluenza, rispetto alla precedente edizione. La forza di questo grande evento nazionale, che si snoda nella città, è ben descritta dal rettore dell’università Francesco Frati:” In questi anni siamo riusciti a fare collaborare soggetti diversi per dare al territorio un’occasione di visibilità. Credo che il grande successo sia nell’organizzare questa manifestazione sul vino in luoghi dalla bellezza impareggiabile”.
Un’edizione, quella appena passata, caratterizzata dalla tanta partecipazione ai convegni organizzati dall’università, ai seminari e alle masterclass che ” sabato e domenica hanno registrato il sold-out – spiega Giampaolo Betti di Gourmet’s International – Quest’anno abbiamo inserito anche seminari sulla grappa, sulla birra e sull’olio. Il nostro interesse è su tutti i prodotti enogastronomici”.
Tanta è la soddisfazione tra gli organizzatori dell’evento soprattutto dopo avere avuto dei riscontri positivi da parte dei 150 produttori di vini: “Il feedback che ho ricevuto da chi ha esposto è stato quello del volere sapere dove firmare per venire qui anche per l’anno prossimo – continua Giampaolo Betti – la maggior parte di loro è rimasta molto contenta”.
Ma non ci sono solo i produttori ad essere rimasti entusiasti per questa iniziativa. Tutto il mondo della ristorazione ha guadagnato da questo weekend: “Gli albergatori ed i ristoranti sono quasi tutti rimasti pieni”. Queste le parole del presidente della Confcommercio, Stefano Bernardini.
Mentre sono state tirate le somme su quella che è stata valutata come un’ottima due giorni, c’è stata la necessità di fare delle riflessioni sulla nota dolente di quest’anno. E’ stato proprio Bernardini a fare il punto della situazione: “Rimane l’amarezza per avere lasciato 800 persone fuori e non avere soddisfatto le loro richieste. In termini di capienza abbiamo raggiunto il massimo. Se nel futuro vogliamo aumentare il numero di accessi dobbiamo pensare a location diverse – spiega il presidente di Confcommercio – Queste devono essere scelte secondo particolari termini logistici per poter soddisfare un determinato servizio. In passato avevamo pensato al palazzo delle Papesse ed a quello del Capitano.”
Occhi rivolti già al 2020 quindi, con la consapevolezza che questo format ha raggiunto il massimo in termini di visite. Bisognerà quindi trovare nuovi spazi per riuscire ad accogliere più persone: “Ci dobbiamo interrogare sull’uso delle sale storiche come quella del Mappamondo – spiega l’assessore al turismo Alberto Tirelli – potremmo chiudere alcuni spazi e trovare nuove soluzioni per valorizzarne degli altri”. Si trova d’accordo il presidente della Camera di Commercio Siena-Arezzo Massimo Guasconi : “Siamo pronti ad un cambio di passo per potere raccogliere maggiore offerta dalle aziende e maggiori visite. Dobbiamo ragionare su altri schemi, per esempio sulla possibilità di coinvolgere i consorzi che ora espongono le anteprime dei vini proprio in questi giorni. Potrebbe essere un’occasione per le imprese”.
Marco Crimi
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