Si è conclusa oggi la manifestazione Wine&Siena che ha coinvolto edifici prestigiosi della nostra città dall’1 al 3 febbraio. Il primo bilancio è stato fatto dagli organizzatori: “ha avuto oltre 3500 accessi complessivi raggiungendo la massima capienza possibile al Santa Maria della Scala, l’antico “Spedale” sulla via Francigena, a Siena, in cui si è snodata la manifestazione – scrivono in una nota-. Tante persone anche per il terzo giorno in cui grazie alla collaborazione con Fipe Confcommercio sono stati effettuati 5000 inviti a ristoratori ed operatori di settore del settore. Insieme a tutto questo, circa 100 giornalisti accreditati, sono andate esaurite le masterclass (cinque masterclass che ospitavano 25 persone ciascuna), successo anche per i seminari e gli eventi correlati. Ben 5400 euro la cifra raccolta con l’asta di beneficenza”.
Anche l’affluenza della giornata di oggi dedicata alla stampa e agli operatori è stata buona. Mentre nelle giornate precedenti, alle quali hanno partecipato prevalentemente gli appassionati, ci sono stati anche momenti di attesa in coda. Ciò si è verificato sia nel pomeriggio di sabato (giornata nella quale si è registrato il tutto esaurito) e in misura minore, anche la domenica pomeriggio.
I produttori partecipanti sono stati 200, per lo più aziende legate al circuito dell’organizzazione del Merano Wine Festival; alcune di queste hanno riconfermato la partecipazione dalla passata edizione, altre nuove. Nonostante le aziende toscane siano sempre le più numerose (più di 90), rispetto agli anni precedenti si nota un certo cambiamento nelle presenze degli espositori.
In generale è stata molto apprezzata la giornata dedicata agli operatori, sia da parte degli operatori stessi, che degli espositori.
La gran parte delle aziende toscane si trovava al VII livello del complesso museale è questo è stato forse uno dei motivi che ha fatto registrare qualche disagio. Nella giornata odierna il flusso dei visitatori era tale da non creare intoppi. Diversamente, nelle giornate di sabato e domenica ci sono stati momenti in cui è stato necessario interrompere il flusso dei visitatori, per contenere il numero massimo di presenze che il Santa Maria può ospitare, per motivi di sicurezza. I visitatori all’ingresso, hanno dovuto quindi attendere l’uscita di altri partecipanti per poter via via entrare.
Alcuni operatori ed espositori hanno espresso delle perplessità sulla scelta del Santa Maria della Scala come luogo degli eventi di degustazione, nonostante il prestigio e la bellezza artistica da cornice. Soprattutto perché gli espositori – in particolare quelli toscani che erano stati posizionati al settimo livello – si sono sentiti un po’ messi in disparte.
Hanno ritenuto infatti che il museo fosse “un po’ dispersivo” e che fosse “difficile capire dove ci si ritrova”.
C’è chi tra gli espositori avrebbe preferito la soluzione dello scorso anno, in quanto l’edificio del Santa Maria si rivela una location “abbastanza grande ma non adeguata”.
Molto successo hanno riscosso i vari showcooking, che si sono alternati. Oggi protagonista è stato il pesce, (razza, brustico, cefalo e trota) presentato con i bianchi toscani.
Stefania Tacconi