La Polizia di Stato di Siena ha smantellato un sodalizio criminale, operativo in più punti del centro storico fino al periodo del “lockdown”, specializzato nello spaccio al minuto di marijuana e cocaina; un servizio di “prossimità”, con destinatari preferiti i giovani, prevalentemente gli universitari.Due gli arresti effettuati. Tre chili di marijuana sequestrata, oltre 50 grammi quelli di cocaina.
Le indagini, protrattesi per diversi mesi, sono state avviate nello scorso agosto quando gli investigatori della Squadra Mobile hanno notato uno strano via vai in un pubblico esercizio del centro storico e la presenza di soggetti che già in passato si erano evidenziati in specifiche attività in materia di stupefacenti.Sono così iniziati mirati servizi di osservazione e pedinamento.
Dagli approfondimenti è emerso che i “pusher”, utilizzando il bagno di quel locale – all’insaputa dei titolari – vi depositavano uno zainetto contenente la droga, successivamente rinvenuto dagli operatori con all’interno 50 grammi di marjuana; dallo zaino vi prelevavano, poi, nel corso della serata, lo stupefacente che via via necessitava per la consegna al dettaglio.
Seguendo a ritroso il flusso dello stupefacente gli investigatori sono riusciti ad individuare il deposito in un campo ubicato nella zona di Taverne d’Arbia, alla periferia di Siena, dove la droga veniva stoccata; lì veniva consegnata ai “venditori” la quantità da spacciare al minuto in varie zone del centro storico, diventate nel frattempo punto di riferimento dei tossicodipendenti.
Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Siena hanno, quindi, permesso di individuare quello che è risultato essere lo stratega della consorteria criminale: G.P., classe ‘53, pluripregiudicato, già sorvegliato speciale, di origini napoletane, da tempo residente a Siena.
A questo punto tutto emergeva con chiarezza che i “galoppini”, dopo aver ricevuto lo stupefacente da G.P. – posizionato in pianta stabile nel terreno utilizzato come deposito -, si portavano nei vicoli di Siena, dove effettuavano una capillare distribuzione.
Già il 18 ottobre 2019, difatti, la Squadra Mobile aveva documentato, nel terreno di Taverne d’Arbia, un incontro tra G.P. e D.D.J., incensurato, studente di origini britanniche, classe ‘72, da tempo qui domiciliato.
Il giorno successivo, poi, la Volante della Questura di Siena procedeva al controllo di D.D.J.: veniva trovato in possesso di 5 buste di cellophane trasparente, occultate all’interno dello zaino – che il cittadino britannico portava con sé in tutti i suoi spostamenti – ciascuna delle quali conteneva 100 grammi di marijuana, pronti per essere ceduti; inevitabili per lui le manette.
Un successivo intervento degli investigatori, effettuato all’interno dell’orto il 16 novembre 2019, consentiva poi di sequestrare 14 confezioni di marijuana, per un totale di 1400 grammi, sapientemente occultati all’interno di un capanno costruito proprio sul terreno in questione.
Il 29 febbraio 2020, da ultimo, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Siena hanno arrestato il G.P., colto nella flagranza del reato di detenzione a fini di spaccio poiché, sottoposto a controllo non appena uscito dal terreno che fungeva da magazzino della droga, è stato trovato in possesso di 2 involucri di cellophane trasparente contenenti alcuni grammi di cocaina. Sottoposto a perquisizione anche il capanno: all’interno si rinvengono 35 grammi di cocaina e altri 400 grammi di marjuana.
Al termine degli accertamenti connessi a tale complessa indagine, gli agenti della Sezione Antidroga della locale Squadra Mobile, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno così assicurato alla Giustizia tutti i responsabili, interrompendo l’attività di una pericolosa consorteria dedita alla vendita al minuto di stupefacenti, soprattutto nei luoghi di aggregazione giovanile.
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