In occasione del Centenario delle attività musicali e culturali chigiane (1923-2023), l’Accademia Chigiana di Siena, l’Opera della Metropolitana di Siena e l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, in coproduzione con Emilia-Romagna Concerti, la Young Musicians European Orchestra e il CIDIM-Comitato Nazionale Italiano Musica, presentano giovedì 30 Marzo 2023 alle ore 21.00 nello splendido contesto artistico e architettonico della Cattedrale di Siena, una delle realizzazioni più ambiziose della sua storia recente: lo “Stabat Mater” di Gioachino Rossini, in assoluto uno dei massimi capolavori della musica di argomento sacro.
“Con la nuova produzione dello Stabat Mater di Rossini – dichiara il Presidente dell’Accademia Chigiana, Carlo Rossi – nell’anno del Centenario chigiano, l’Accademia ritorna alle grandi produzioni che hanno da sempre caratterizzato il suo percorso nella storia della musica dai primi decenni del Novecento ad oggi. Siamo particolarmente orgogliosi di poter presentare questa significativa nuova realizzazione di uno dei più importanti capolavori della musica italiana con la partecipazione di interpreti del più alto standing internazionale, a cui si unisce il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’, formazione vocale nata grazie alla volontà congiunta della Chigiana e dell’Opera della Metropolitana di Siena. Questa produzione è il risultato di una virtuosa collaborazione tra due importanti Istituzioni culturali del territorio insieme a significative realtà del contesto musicale nazionale e internazionale. Una conferma ulteriore che l’Accademia Chigiana costituisce oggi un riferimento assoluto quale punto di congiunzione privilegiato tra l’alta formazione professionale e la rappresentazione e diffusione al più alto livello del grande patrimonio della musica classica”.
Il Rettore dell’Opera del Duomo di Siena, Prof. Giovanni Minnucci commenta così l’evento: “«Stabat mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat filius…». La Sequenza, attribuita a Jacopone da Todi, che l’avrebbe scritta all’inizio del Trecento ispirandosi, nel suo incipit, alla lettura del Vangelo di Giovanni (Gv. 19.25), è stata a suo tempo inserita, prima della riforma liturgica, nella Messa del 15 settembre (Messa dell’Addolorata), ed utilizzata nell’ufficio del venerdì precedente la Domenica delle Palme; contestualmente è stata sempre molto popolare perché ha lungamente accompagnato il rito della Via Crucis e delle Processioni del Venerdì Santo. Un canto liturgico, quindi, ma forse sarebbe meglio definirla una meditazione sulle sofferenze di Maria, durante la Passione e la Crocifissione di Cristo: una preghiera che l’orante rivolge per condividere il dolore provato dalla Madre e dal Figlio. I musicisti, ed in gran numero, non potevano, pertanto, ignorarla, anche per la profondità del testo e per il ritmo che la caratterizza: fra essi Gioachino Rossini. L’Opera della Metropolitana di Siena ha accolto quindi, con grande entusiasmo e con sincera partecipazione, la proposta dell’Accademia Musicale Chigiana di allestirne la rappresentazione in collaborazione, nell’appropriato tempo liturgico della Quaresima, in Cattedrale: il Tempio dedicato, appunto, a Maria Santissima, Regina e Patrona della Città, cui la Sequenza è dedicata, quale luogo privilegiato per rivolgersi a Lei, e per essere partecipi – anche con la grande musica – della sua dolorosissima vicenda di Madre”.
Opera tra le più amate del grande compositore pesarese, lo Stabat Mater fu scritto tra gli anni ‘30 e ’40 dell’Ottocento, in un momento molto difficile della sua vicenda artistica e umana, quando Rossini aveva deciso, dopo lo straordinario successo del “Guglielmo Tell” di ritirarsi a vita privata e di abbandonare la composizione per il teatro musicale. Negli interminabili anni dell’esilio creativo, Rossini aveva rotto la consegna del silenzio proprio con due lavori sacri di vasto impegno, lo Stabat Mater e la Petite Messe Solennelle. Opera che si colloca stilisticamente tra il teatro musicale e il grande repertorio sacro, lo Stabat Mater riflette lo stile del Rossini maturo, a cui si unisce il recupero delle radici della polifonia italiana, con particolare riferimento allo Stabat Mater di Pergolesi, a cui Rossini rivolge con questa partitura un sentito e riconoscente omaggio.
Protagonisti di questa significativa nuova produzione sono un gruppo di solisti tra i più acclamati nell’attuale panorama lirico-sinfonico internazionale: il soprano Irina Lungu, il mezzosoprano Laura Polverelli, il tenore Dave Monaco e il basso Mirco Palazzi, affiancati da tre formazioni vocali e strumentali di assoluto prestigio, quali il Münchener Bach-Chor diretto da Hansjörg Albrecht – una delle più note formazioni vocali europee -, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” diretto da Lorenzo Donati – fondato nel 2016 grazie alla proficua collaborazione tra l’Accademia Musicale Chigiana e l’Opera della Metropolitana di Siena – e la Young Musicians European Orchestra, che riunisce i più talentuosi giovani musicisti provenienti da diversi paesi d’Europa. La concertazione e la direzione d’orchestra è affidata a Paolo Olmi, tra i più affermati direttori e interpreti rossiniani del nostro tempo.
Il concerto è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. È possibile prenotare scrivendo a biglietteria@chigiana.org o telefonando ai numeri 0577.220922 e +39.333.9385543 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30.