Toscana

Stranieri vaccinati, ma senza green pass: la documentazione dà gli stessi diritti

Il Comune di Siena ricorda che i cittadini stranieri in possesso di regolare documentazione di vaccinazione avvenuta e riconosciuta, hanno i medesimi diritti di coloro che possiedono il Green Pass.

Dal 23 settembre scorso il Ministero della Salute italiano, infatti, ha riconosciuto l’equivalenza di alcuni vaccini, somministrati da autorità sanitarie estere, a quelli effettuati nell’ambito del Piano nazionale dei vaccini per la prevenzione da Covid. Si tratta, in particolare, dei vaccini riconosciuti da EMA – Agenzia Europea per i Medicinali; Covishield (Serum Institute of India), prodotto su licenza di AstraZeneca; R-CoVI (R-Pharm), prodotto su licenza di AstraZeneca; Covid-19 vaccine-recombinant (Fiocruz), prodotto su licenza di AstraZeneca. Tutti i cittadini stranieri vaccinati all’estero con i summenzionati vaccini hanno diritto ad accedere, sul territorio nazionale, a tutti i luoghi e servizi per i quali è richiesto il Green Pass, senza necessità di scaricare esattamente quest’ultimo. Per poter essere riconosciute come equivalenti al Green Pass, le certificazioni sul vaccino ricevuto all’estero dovranno contenere le seguenti informazioni: dati identificativi del titolare, dati relativi al vaccino, data/e di somministrazione del vaccino, dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato; dovranno inoltre essere redatte in italiano, inglese, francese, spagnolo o tedesco oppure, ove fossero rilasciate in un’altra lingua, essere accompagnate da una traduzione giurata.

“Trattandosi di cittadini extracomunitari – spiega l’assessore al commercio e turismo del Comune di Siena Alberto Tirelli -, che ovviamente non hanno accesso diretto al Sistema sanitario regionale e che quindi non possono ricevere il Green Pass italiano o comunitario, gli operatori locali potrebbero trovarsi in oggettiva difficoltà. Per questo è importante ricordare che il cittadino che si è regolarmente vaccinato è munito di un’apposita certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, con l’indicazione delle date della somministrazione e del tipo di vaccino somministrato. L’operatore locale potrà accertare la situazione attraverso la documentazione, che riporta tutte le informazioni richieste dalla normativa italiana ed europea”.

marco crimi

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