“Letta è un no-vox: non dice niente su Mps, su infrastrutture e collegamenti, sull’agricoltura e sugli ungulati, sulla crisi del turismo, così come non mi ha detto quando e dove vuole fare questo incontro pubblico” e ancora “un pisano non può insegnare ai senesi a fare le torre dritte, nemmeno dal suo scranno accademico“.
Tommaso Marocchesi Marzi non risparmia attacchi al suo sfidante per le elezioni suppletive a Siena e, per l’occasione, usa anche una certa dose di ironia, giocando con le parole e facendo lievi accenni ai ‘campanili’. Le critiche più dure al suo avversario arrivano quando si parla del destino dell’Istituto di piazza Salimbeni: “Sappiamo bene che la parte buona dell’Istituto andrà ad Unicredit mentre un’altra, meno buona, ma che ha un interesse geografico, andrà ad una banca per il meridione. Quest’ultima cosa è la moneta di scambio dell’accordo elettorale tra Letta e i 5 Stelle” dice Marrocchesi Marzi che poi rafforza e ripete questo concetto “lo scambio è stato un pezzo di Mps per l’appoggio dei grillini, è l’accordo Letta-Conte sulla pelle dei senesi. Letta venga a smentirmi e dirmi che non è vero”.
Marocchesi Marzi, sempre nel merito del Monte dei Paschi, parla poi dello sciopero indetto dalla rappresentanze sindacali: “è giustissimo, fanno bene i lavoratori a chiedere chiarezza- afferma-. La chiediamo anche noi perché vogliamo capire come si muove il dialogo tra il Tesoro, Unicredit ed il Mediocredito. Diteci se avverrà ciò che abbiamo preventivato: lo spezzatino del Monte come conclusione ‘confezionata’ della Data room. Diteci quale sarà il costo sociale per il nostro territorio. Il centrodestra vuole vedere cosa sta succedendo sul Monte, vuole mettere bocca sulle cose che non piacciono. Siamo gli unici, dall’altra parte ci si ‘rimette alla pietosa clemenza di una Corte”.
Le bordate al segretario del Pd però non si fermano: “‘Nelle sue parole c’è il nulla sul nostro seggio-continua-. Lo scontro è tra me, un uomo del territorio che vive qui e che qui ha le sue centralità affettive e professionali, e un segretario di un partito che deve mettere in sicurezza le sue dinamiche parlamentari. Viene qui e parla di ius soli e difende ad oltranza il reddito di cittadinanza, che tra l’altro ha messo in crisi due settori per noi fondamentali come agricoltura e turismo”.
La riflessione si sposta anche sulle novità che riguardano la corsa per il seggio senese, con la ‘discesa in campo’ del segretario del Pc Marco Rizzo. “Almeno abbiamo un comunista vero – ammette Marrocchesi Marzi-. C’è una persona coerente con le sue idee: possiamo discutere se queste siano superate dalla storia o smentite dai fatti, ma almeno non è uno che fa parte di una sinistra appiattita al potere e alle banche. E poi torna la falce e il martello sulla scheda elettorale: mi sembra di ringiovanire di trent’anni”, scherza.
Marrocchesi Marzi conclude parlando della sua campagna elettorale. Lunedì 6 settembre il leader della Lega Matteo Salvini tornerà a Siena per sostenerlo. “Adesso è il momento dei big del centrodestra che vengono ad appoggiarmi -sottolinea-. Gli elettori sono desiderosi di ricevere soluzioni per i problemi, io glieli offro con un vero piano del territorio. Quando si affrontano le criticità bisogna sapere entrare nei dettagli: c’è la Siena – Grosseto? Con questa c’è anche il collegamento verso la Cassia in direzione Roma e quello verso la Siena -Bettolle, c’è il completamento dei cantieri ed anche un ragionamento su un polo intermodale di comunicazione nella Valdichiana”.
Marco Crimi
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