“Il baratto funziona così: io non ti faccio la guerra contro quando sarai in Parlamento, io ti metto contro uno sfidante che sia di scarso livello. Per le prossime elezioni si parla già di un accordo sotto traccia “.
Marco Rizzo, segretario nazionale del PC e candidato alle elezioni suppletive per il seggio Toscana 12, apre la sua campagna elettorale parlando, schiettamente, di inciucio tra centrodestra e centrosinistra e punta il dito direttamente contro il sindaco di Siena Luigi De Mossi: “la mia presenza gli dà fastidio perché parlo di questo cose”, afferma.
Durante la conferenza di presentazione Rizzo chiarisce subito alcuni punti: “se non ci fosse stato Letta mi sarei candidato lo stesso, questa è una tornata elettorale importante”, sottolinea aggiungendo che la sua battaglia “è contro il partito unico del liberismo” di cui, secondo il segretario del Partito Comunista, fanno parte sia chi appoggia Marocchesi Marzi che chi sostiene Letta, “governano insieme: i cittadini sono chiamati a eleggere due candidati che, in Parlamento, votano allo stesso modo“. L’obiettivo della sua corsa non viene individuato attraverso percentuali elettorali o in termini numerici: “Vogliamo fare crescere la nostra proposta politica e voglio muovere le cose. In un dibattito, Letta e Marrocchesi Marzi me li mangerei“.
Si passa poi al motivo per cui Rizzo ha scelto di scendere in campo. Da un lato c’è la politica nazionale: “è una sfida tra modelli di società e noi ne proponiamo uno nuovo: con questo abbiamo visto la drammaticità della crisi sanitaria ed economica che ha colpito tutto il Paese”. Bordate ed accuse vengono lanciate al governo Conte (“ha speso 165 miliardi di euro in più nel 2020 rispetto alla spesa media del paese. Il risultato: un milione e mezzo di disoccupati e 100mila morti”) e a Draghi (“Con il governo dei migliori non è cambiato nulla. Lui è l’uomo della lettera alla Grecia, della Ue, delle Banche: non può fare gli interessi del popolo”).
Tra argomenti che sono legati al territorio gran parte dell’intervento di Rizzo è invece dedicato a Mps: “Cosa accade nel mondo bancario italiano? Unicredit può crescere accorda e per farlo si deve mangiare anche il Monte dei Paschi. Questi istituti non sono più al servizio delle piccole imprese del territorio, ma vivono per vendere prodotti finanziari. Questo avviene perché si sta privatizzando la sanità, le pensione e gran parte della cosa pubblica”, accusa. Il candidato loda i lavoratori della Banca di Piazza Salimbeni: “hanno fatto da scudo a chi voleva drenargli la clientela, il loro sciopero è legittimo e secondo me faranno di tutto per bloccarlo”. La soluzione? “La mia proposta è una banca pubblica da subito con una titolarità rispetto ai lavoratori che devono tornare ad essere protagonisti e non preda degli ad e vogliono vendere solo prodotti finanziari a volte di dubbia qualità”, ha concluso Rizzo con questa puntualizzazione.
Marco Crimi