“E un fatto indecente e gravissimo”, Massimo Vita, presidente dell’Unione italiana ciechi di Siena, attacca il Comune per quello che lui giudica “un grave atto discriminatorio dell’amministrazione nei confronti di chi ha una disabilità”. Quale è l’oggetto della contesa? Oggi, giovedì 6 maggio, al tavolo organizzato da palazzo Pubblico, sul tema delle disabilità “non è stata data la possibilità di seguire agli amici sordi e, nonostante il mio appello a lasciare la riunione, nulla è accaduto e nulla sta accadendo adesso”, fa sapere Vita mentre lo chiamiamo durante l’iniziativa. L’incontro rientra nel cartellone di eventi Terzo settore e Buongoverno senese. A coordinare i lavori di questo ‘cantiere’ è Emanuele Gambini, consulente strategico per lo sviluppo delle organizzazioni. “Un ambito – quello delle politiche e dei servizi alle persone con handicap – nel quale, forse più che altrove, le dimensioni della protezione sociale e della promozione sociale sono strategie complementari e irrinunciabili”, cosi recitava una nota di palazzo Pubblico. A Vita però il comportamento dell’amministrazione non è andato giù: “Al tavolo odierno manca un referente politico. Dove è e perché non c’è l’assessore che ha la delega sulla disabilità?”.
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