La Provincia di Siena ha incontrato Maryam Rawi la portavoce di Rawa (Associazione rivoluzionaria donne afgane). Il vice presidente facente funzioni David Bussagli ha voluto donare a Maryam, simbolicamente, una sciarpa con i colori della pace e la scritta “Terre di Siena per la pace”.
“L’incontro di oggi, che abbiamo fortemente voluto per dare visibilità e affermare il valore della lotta di Maryam e dell’associazione Rawa, è stato molto significativo per noi istituzioni – afferma Giulia Periccioli, consigliera provinciale con delega. – Il loro impegno è un esempio e un monito: difendere i diritti è dovere per ogni uomo e per ogni donna in ogni parte del mondo. Gli stati basati sull’ideologia, di qualsiasi tipo, tolgono a ognuno e a tutti il presente e il futuro. Non ci sarà mai pace, nè società giuste, se non costruite sul rispetto dei diritti di ognuno”.
Miryam è in Italia in questi giorni per denunciare in Europa e nel mondo la situazione tragica in cui vivono le donne in Afghanistan in questo momento, impegnandosi e rischiando la vita per dare un futuro a sua figlia e a tutte le figlie del suo paese. La sua è la testimonianza diretta della schiavitù femminile che da oltre quarant’anni è feroce compagna della guerra civile afghana, una condizione di cui non si parla, una situazione drammatica in cui ogni diritto è negato; è il racconto di chi combatte una guerra non con le armi, ma con i libri e la cultura. L’associazione Rawa organizza infatti in Afghanistan classi miste segrete che fanno scuola in luoghi nascosti e case private, fornendo alle bambine e alle donne penne, quaderni, libri e quanto necessario per studiare e imparare. Inoltre, si occupa della salute di molte donne e del loro sostentamento, visto il divieto, per le donne, di lavorare.
Rawa (revolutionary Association of women of afghanistan), l’Associazione rivoluzionaria delle donne d’Afghanistan, nasce nel 1977 a Kabul, in Afghanistan, come organizzazione socio-politica indipendente di donne afghane in lotta per i diritti umani e la giustizia sociale in Afghanistan. Fondata da un gruppo di donne intellettuali afghane guidate da Meena, assassinata nel 1987 a Quetta, in Pakistan, dagli agenti afghani dell’allora Kgb, in connivenza con i fondamentalisti di Gulbuddin Hekmatyar, è una delle organizzazioni femminili afghane indipendenti più attive ed affermate in campo sociale sia in Afghanistan che in Pakistan tra i rifugiati afghani.
All’incontro istituzionale, organizzato grazie al contributo di Albalisa Sampieri, attivista di Nonunadimeno- Siena, era presente anche Cristiana Cella, giornalista e scrittrice che ha raccolto molte testimonianze di donne afgane e che le accompagna nella lotta di sopravvivenza. Presenti anche alcuni amministratori comunali che, nell’ambito del percorso attivato in occasione del 25 Novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) hanno deciso di sostenere il Cisda (Coordinamento Italiano per il Sostegno alle Donne Afgane, onlus) devolvendo il loro gettone di presenza.