Verrà inaugurata tra una settimana, mercoledì 9 novembre alle 14.30 per essere precisi, alla presenza del premier Matteo Renzi. Si tratterà del primo vero edificio su fondamenta restituito alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto scorso.
Avranno così una scuola antisismica gli studenti di Cittareale, la frazione di 450 abitanti in provincia di Rieti ad una ventina di chilometri da Amatrice. Collaudo effettivo già avvenuto domenica 30 ottobre: quella scossa 6.5 che ha portato devastazione ovunque, non ha minimamente fatto tremare la nuova struttura.
Il progetto della scuola di Cittareale, che rientra in quello più ampio delle Misericordie d’Italia denominato #trescuole (ci sono infatti anche Gualdo e Acquasanta) l’hanno finanziata Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia ed è praticamente pronta dopo appena un mese di lavoro effettivo.
“La scuola, costruita nella vallata di Cittareale, vede quasi ultimati i lavori che sono iniziati con la richiesta al contadino proprietario del campo sul quale sorge: ‘Dovremmo espropriare il terreno per questo motivo…’ e lui, con un filo d’erba in bocca, è stato forse il primo a dare una mano nei lavori, insieme all’Esercito, prima di cominciare con la costruzione dell’edificio” racconta con un filo di emozione l’ingegner Nicola Fredducci, responsabile tecnico operativo per il progetto di ricostruzione scuole delle Misericordie. Le sue parole sono un fiume in piena sulla drammaticità delle condizioni di lavoro, sulla paura delle scosse che non hanno mai dato tregua e che hanno sorpreso gli uomini nel cantiere aperto, sulle scale, in momenti di alto rischio ma anche e soprattutto “sulla volontà degli operai di andare avanti e di sentirsi parte di una squadra che ha fatto davvero un grande lavoro. L’essere a contatto con gli abitanti della zona, l’aver vissuto come loro la paura e il disagio, ha creato dei legami fortissimi e un senso di solidarietà e condivisione impensabile”.
“Il più grande merito va a Panurania – ha continuato a dire Fredducci – un’azienda di Poggibonsi che ci è stata presentata dalla Misericordia del posto nei giorni successivi al terremoto del 24 agosto: eravamo già al lavoro e stavamo cercando aziende che potessero operare bene e velocemente in quelle condizioni ambientali. Con questa ditta valdelsana ci siamo trovati subito: i titolari hanno presentato il progetto senza curarsi dell’aspetto economico e noi abbiamo scelto perché hanno rispettato fin da subito la parola e la loro capacità si è dimostrata ottima fin dall’inizio. E si pensi bene anche alla concitazione dei momenti: l’emergenza, il nostro lavoro, il dover dare risposte veloci e concrete ma anche il gestire contributi raccolti che abbiamo voluto far confluire interamente in questi progetti per i bambini. Si mette in moto un meccanismo dove comunque c’è da affrontare la montagna della burocrazia, nonostante siamo riusciti ad evitarne altrettanta per l’emergenza”.
Così, eccoci di fronte a una scuola nuova di 260 metri quadri, costata 264mila euro, interamente finanziati da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia e anche da Panurania che ha eseguito i lavori a costi ridotti.
La scuola è collocata accanto al Centro operativo avanzato dei Vigili del fuoco, in una posizione centrale rispetto al territorio comunale. Può ospitare l’attività didattica di 40 bambini sia di Cittareale che delle aree limitrofe che frequentano la scuola dell’infanzia e primaria. Gli arredi provengono dalla scuola che è stata dichiarata inagibile nelle verifiche avvenute dopo il terremoto. E’ divisa in due aule, una mensa-refettorio, una segreteria, una sala riunioni, servizi igienici ed è costruita con lastre di ossido di magnesio e polistirene espanso mentre il tetto è dello stesso materiale con isolanti in poliuretano. Esternamente è ricoperta in legno, coibentazione eccellente. E’ dotata dei necessari servizi e rispetta i requisiti di sicurezza disposti dalle norme vigenti per gli esericizi scolastici e, in particolare, la resistenza al rischio sismico. Attualmente nel terreno vicino, la Protezione Civile ha installato una tensostruttura che permette lo svolgimento dell’attività didattica in queste settimane in attesa della realizzazione del manufatto.
Da Poggibonsi sono arrivati una decina di operai di Panurania e di Electra Commerciale, per la realizzazione dei lavori, affiancati naturalmente da altri operai sul posto. A coordinare i lavori l’ingegnere Matteo Cervelli, giovanissima mente dell’azienda poggibonsese.
Un contributo enorme tutto toscano e, prevalentemente, valdelsano. Senese quindi il primo sigillo concreto della ricostruzione e chissà che, considerati i soldi già raccolti da Poggibonsi, non si riesca a creare qualcosa che già esiste: un doppio filo di amicizia e solidarietà, di gemellaggio, che faccia concentrare sul progetto in questione le risorse poggibonsesi già raccolte e le altre che, di certo, verranno.
Katiuscia Vaselli
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