“Ci incontreremo con la Fiom per migliorare la situazione”: sono le parole di Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena, che si è espresso sulla vicenda che riguarda Triganò e che però sul dossier bacchetta i colleghi sindacalisti: “Le bugie anche se ripetute più volte non diventano verità”.
La Fiom Cgil ha indetto, nei giorni scorsi, uno sciopero dopo che l’impresa non aveva dato il proprio benestare allo svolgimento di un’assemblea con i lavoratori. Il sindacato aveva richiesto la stabilizzazione dei lavoratori precari dello stabilimento e che a tutti i dipendenti venisse garantita la quattordicesima mensilità.
La posizione di Fim Cisl, come spiegato da Cesarano però, è differente.
“Nel 2015, insieme all’altra parte sindacale avevamo firmato un accordo – spiega Giuseppe Cesarano – in cui era previsto un salario di ingresso. E nel 2019 ne abbiamo firmato uno in virtù del decreto dignità. Oggi la Fiom contesta gli stessi accordi, che aveva sottoscritto al tempo”.
Cesarano aggiunge: “Proprio stamani Fiom Cgil ha chiesto all’azienda di fare trenta stabilizzazioni. Questa però, non è novità, perché il 20 settembre, Triganò stessa, ci ha detto che a dicembre ci sarebbero state venticinque-trenta stabilizzazioni. Dunque, adesso, aspettiamo di incontrarci con la Fiom per capire quali siano le loro posizioni”.
L’opportunità per il dialogo, ci sarà l’11 ottobre e Fim Cisl chiederà spiegazioni su come si muoverà l’altro sindacato. “Vogliamo conoscere le loro posizioni visto che la nostra è chiarissima – commenta Cesarano -.Vogliamo sapere cosa intende fare Fiom Cgil, perché riteniamo che la situazione sia migliorabile ma occorre intervenire immediatamente, prima che diventi troppo tardi. Non possiamo permetterci di ingigantire un problema del genere”.
Pietro Federici
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