Trovate in un museo romano 17 bandiere delle contrade donate a Re Vittorio Emanuele III, saranno esposte

Diciassette bandiere delle contrade del Palio di Siena che furono donate nel 1938 dalla città all’allora re d’Italia Vittorio Emanuele III sono state recentemente ritrovate nei depositi del Museo della Città di Roma.

Lo ha comunicato una delegazione del Mic presente a Siena ad un incontro, nella sede del Magistrato delle Contrade, con il rettore del Magistrato Gianni Morelli ed i priori dei 17 rioni. Durante il meeting si è parlato della possibilità di inserire il Palio tra i beni culturali immateriali dello Stato.

E poi è arrivata la notizia di un ritrovamento definito “eccezionale” perché, spiegano dal Magistrato, “molte di queste bandiere non sono più conservate e presenti al giorno d’oggi nelle sedi museali delle Contrade”. Adesso le bandiere dovranno essere restaurate ma, fanno sapere ancora dal Magistrato, “il Mic si sta già organizzando, nella speranza di poter rivedere dal vivo a Siena questi splendidi vessilli testimonianza storica dal valore inestimabile della nostra comunità”.

E poi aggiungono: “Non resta quindi che aspettare il momento in cui le bandiere restaurate potranno tornare a Siena, magari per un’esposizione a loro dedicata per poter godere di questa traccia storia arrivata inaspettata, sorprendente ed eccezionale, per la quale dobbiamo essere grati a questo stupendo gruppo di lavoro del Ministero che tanto sta facendo in termini scientifici ed amministrativi per raggiungere lo scopo di cristallizzare finalmente l’enorme valenza culturale del Palio e delle nostre tradizioni secolari”.

“Si tratta di bandiere che vennero donate nel 1938 dal Comune di Siena a Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Bandiere che sono raccolte in un bellissimo scrigno di legno realizzato per l’occasione. Attraverso la documentazione all’archivio del Istituto centrale del Patrimonio immateriale risultano donate nel 1955 dal Presidente della Repubblica di allora Giovanni Gronchi proprio al Museo delle Civiltà – Palazzo delle arti e tradizioni popolari”, ha fatto sapere la dottoressa Valeria Trupiano, dell’Istituto centrale per il Patrimonio immateriale del Ministero della Cultura