Non può finire, semplicemente, “a tarallucci e vino” una vicenda che da mesi infiamma, con toni anche molto accesi, la scena contradaiola poliziana. E nemmeno a pizza e birra, di cui erano evidenti nei cestini del Palazzo Comunale le tracce di un consumo frettoloso alla vigilia del Consiglio in cui si sarebbe discussa la mozione con cui il gruppo centrista di opposizione “Insieme per Cambiare” avrebbe messo in discussione i bilanci e la gestione del Magistrato delle Contrade (ovvero del Bravìo delle Botti), segno evidente di un lavoro di preparazione che dal pomeriggio si era protratto fino all’inizio della seduta, trasformando la cena in un frugale spuntino.
Ma se una vicenda che ha riservato scontri tra concittadini, polemiche, accuse e controaccuse, che ha attinto anche al repertorio del battibecco tra forze politiche e non ha mancato di proporre lo squallore delle lettere anonime, si chiude positivamente, con il consenso di tutti, allora – secondo lo stile del sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi – è anche lecito scherzare. Ed all’atto liberatorio della battuta si è abbandonato proprio il primo cittadino quando, in piena ufficialità (ma in realtà a consiglio ormai concluso) ha annunciato di aver accolto l’idea di Giampiero Della Lena (meglio noto con il nick name Gimpy Stranarte, perché tanto di questa partita si è giocato anche sui social network, a tratti “intasati” di messaggi e discussioni sull’argomento) e di proporre un Bravìo straordinario di riconciliazione da correre il 6 gennaio. Qualcuno ha anche aggiunto, a mezza bocca, in onore non già di San Giovanni Battista, il co-patrono della città, che si festeggia nell’ultima domenica di agosto, facendo rotolare le botti sulla pietra serena, ma in onore di Sant’Andrea; e qui i pareri sono rimasti sospesi tra la semplice coincidenza del consiglio comunale del 30 novembre – che rimarrà nella storia della manifestazione – con la celebrazione di quel Santo e la citazione molto più prosaica dei due personaggi che nelle ultime ore di vigilia e poi di confronto politico, hanno forse più pesato sul risultato, l’ex-assessore al Bravìo Andrea Biagianti (che sempre su Facebook ha fatto sentire il peso della sua autorevolezza) e proprio il sindaco Andrea Rossi che ha posto fine alla vicenda con un piccolo capolavoro di strategia politica, per di più rispettoso di tutte le posizioni. La seduta consiliare è pura cronaca già raccontata nei dettagli.
La vicenda aveva preso le mosse durante l’inverno passato in occasione di un rinnovo, rivelatosi poi molto turbolento, delle cariche sociali all’interno della Contrada di Talosa. Protagoniste due componenti opposte della contrada giallorossa, di cui una si identificava con il rettore uscente Giorgio Masina (capogruppo di Insieme per Cambiare). Lo scontro tra le due fazioni è degenerato e nel frattempo l’attenzione di Masina si è spostata sulla gestione e sui bilanci del Magistrato delle Contrade. Il Bravìo delle Botti 2015 si è svolto regolarmente ma anche nei giorni della festa non sono mancati toni polemici ai quali l’amministrazione comunale (contitolare della festa) ed il Magistrato delle Contrade hanno opposto un atteggiamento sempre improntato al massimo senso di responsabilità, lo strumento più forte per salvaguardare una manifestazione che è espressione di storia e di tradizioni (risale al 1372) ma che ha anche una concreta valenza sociale e dona al territorio una robusta ricaduta economica.