Le linee guida attualmente in atto per l’accoglienza dei profughi in arrivo nella nostra regione dall’Ucraina, condivise ieri con le Prefetture, i Comuni (Anci) e le Province (Upi) toscani, sono state raccolte in un memorandum presentato oggi alla stampa dal presidente Eugenio Giani. Si tratta di specifiche disposizioni operative, che a breve saranno sottoscritte da tutti i componenti del tavolo per l’accoglienza dei cittadini ucraini presenti in Toscana e che saranno diffuse sui siti istituzionali, negli gli uffici di relazione con il pubblico, nei Comuni e nelle Prefetture.
“Sono orgoglioso della straordinaria generosità della Toscana, che a tutti i livelli si sta prodigando per accogliere al meglio i profughi costretti a lasciare l’Ucraina a causa dell’aggressione russa – commenta il presidente Eugenio Giani, nelle sue funzioni di commissario per il coordinamento a livello territoriale degli interventi e delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina -. In Toscana abbiamo già circa 2.500 profughi, un numero destinato a crescere – prosegue – ed è per questo motivo che ci siamo subito mossi, in modo condiviso e sinergico con le autorità, le istituzioni e gli organi competenti, con l’intento di fornire tutta l’assistenza necessaria anche sul piano sanitario”.
Giani ha anche ricordato che la Regione sta predisponendo “due grandi punti di accoglienza, che saranno alla Mercafir di Firenze all’uscita dell’autostrada, attivo dalle 8 alle 20 fin da domani, e tra qualche giorno al Pala Modì di Livorno”, e che per l’inserimento lavorativo dei profughi la Toscana si organizzerà tramite “Arti, l’agenzia regionale che raccoglie e organizza i centri dell’impiego”, a cui possono rivolgersi gli imprenditori con disponibilità di posti di lavoro. Per quanto riguarda la scuola Giani ha infine evidenziato che “tramite i Comuni di riferimento c’è la possibilità di portare i bambini a scuola”.
Nello specifico, le linee guida raccolte nel memorandum sono principalmente focalizzate sui cittadini ucraini presenti in Toscana sia che abbiano già disponibilità di un’autonoma sistemazione o che non ce l’abbiano e su cosa deve essere fatto entro le 48 ore dal loro arrivo.
In entrambi i casi, i cittadini ucraini possono avvalersi del supporto di un’associazione, di una parrocchia, di fondazioni o di altro soggetto privato, che possa essere di aiuto nel loro percorso di permanenza in Toscana.
Il documento elenca e spiega, inoltre, tutti gli strumenti attualmente attivati e messi a disposizione per l’accoglienza dei profughi come i punti accoglienza, il numero verde sanità 800556060 e gli alberghi di prima accoglienza.
Cosa prevedono le procedure operative
Cittadino ucraino con autonoma sistemazione
Coloro che vengono a conoscenza dell’arrivo o della presenza di un cittadino ucraino o gli stessi cittadini ucraini, che dispongono di un autonoma sistemazione, devono fornire i dati del cittadino ucraino presente, attivando i seguenti percorsi: effettuare entro 48 ore la comunicazione di ospitalità all’Autorità locale di pubblica sicurezza; contattare la Questura – Ufficio immigrazione per le successive operazioni di identificazione; chiamare entro 48 ore il numero verde sanità 800 556060 per lo screening sanitario e il rilascio di certificazione idonea a ottenere l’assistenza sanitaria; in presenza di minori, contattare l’ufficio scolastico provinciale per l’inserimento scolastico anche tramite i Comuni.
Cittadino ucraino senza autonoma sistemazione
Il cittadino ucraino senza autonoma sistemazione, anche per il tramite del soggetto accompagnatore, si reca al ‘Punto accoglienza per l’emergenza ucraina’ più vicino. Presso il Punto accoglienza viene registrata la presenza, effettuato il tampone e informata la Prefettura territorialmente competente. In caso di esito negativo del tampone, sulla base delle indicazioni della Prefettura, il cittadino ucraino viene indirizzato al Cas di assegnazione ovvero in caso di indisponibilità momentanea all’Albergo di prima accoglienza. Al Punto accoglienza, verranno anche date le seguenti informazioni: effettuare entro 48 ore la comunicazione di ospitalità all’Autorità locale di pubblica sicurezza; contattare la Questura – Ufficio immigrazione per le successive operazioni di identificazione; chiamare entro 48 ore il numero verde sanità 800 556060 per lo screening sanitario e il rilascio di certificazione idonea a ottenere l’assistenza sanitaria; in presenza di minori, contattare l’ufficio scolastico provinciale per l’inserimento scolastico anche tramite i Comuni.
In caso di tampone positivo, il Punto accoglienza, dopo aver informato la Asl territorialmente competente, lo indirizza all’albergo sanitario per la successiva presa in carico da parte dell’Asl. Alla negativizzazione del tampone saranno attivate le ordinarie procedure di accoglienza nei Cas.
In caso di arrivo in luogo diverso dal Punto accoglienza, il cittadino ucraino anche tramite il soggetto accompagnatore, chiama il numero delle Prefetture di riferimento, per fornire i suoi dati e ricevere le informazioni dei percorsi da attivare. In questo caso, se la distanza dal Punto accoglienza è significativa, potrà essere attivato il sistema regionale di protezione civile nelle sue articolazioni locali, che dovranno comunicare i nominativi dei cittadini ucraini, ospitati in case private nel territorio di riferimento, alla Prefettura per il necessario monitoraggio, alla Asl per l’assistenza sanitaria. Inoltre, dovrà essere contattata la Questura – Ufficio immigrazione per le successive operazioni di identificazione. In presenza di minori, si dovrà contattare l’ufficio scolastico provinciale per l’inserimento scolastico anche tramite i Comuni.
Alcuni dettagli
Punto accoglienza: è il luogo fisico per i cittadini ucraini e i soggetti accompagnatori, che non dispongono di autonoma sistemazione. Il Punto di accoglienza, secondo le indicazioni delle Prefetture di destinazione, fornirà un primo supporto per la permanenza in Toscana. Numero verde sanità (800 556060): è dedicato ai cittadini ucraini per l’accesso al percorso sanitario regionale. Alberghi di prima accoglienza: strutture rese disponibili dal sistema regionale di protezione civile per far fronte alla permanenza di breve durata, nel caso non sia possibile attivare subito il percorso Cas.
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