“Le Lega valuterà ogni iniziativa idonea a far sì che il sacco di Siena non avvenga”. Usa toni bellici Guglielmo Picchi, deputato e coordinatore provinciale della Lega, mentre parla della operazione di Unicredit su BMps.
“C’è un problema serio per tutti gli italiani- esordisce-; l’erario dovrebbe spendere altri miliardi di euro per privatizzare l’istituto di Piazza Salimbeni: sono soldi che saranno chiesti a tutti i cittadini e questo è inaccettabile”. Per Picchi la Banca “è già stata risanata e può stare in piedi da sola”, mentre adesso “è arrivata la notizia di un potenziale spezzatino, senza che il Parlamento possa reagire”. Il deputato continua: “da quanto si è insediato Draghi come presidente del consiglio non si è mai parlato di Mps e poi si arriva a fare questo regalo ad Unicredit. Potremmo valorizzare le azioni e le quote di Mps semplicemente aspettando, non ci sarebbero state opposizioni in Europa”, dice ancora Picchi.
Dalla politica locale arriva anche la reazione di Forza Italia Siena: “abbiamo da un anno contrastato con varie azioni, tramite mezzi di comunicazione e in Parlamento, questa operazione in danno di imprese e lavoratori toscani, con rischio di ulteriore depressione economica del territorio e della città di Siena – spiega il partito in una nota-.
Tra l’altro troviamo grave che un processo per la cessione della quota di controllo di Banca Mps, in mano al Tesoro in corso ormai da mesi, subisca in piena campagna elettorale per le suppletive nel collegio elettorale di Siena una così evidente accelerata, facendo comunicare ad Unicredit Banca, presieduta dall’ex deputato Pd Piercarlo Padoan, eletto nel collegio di Siena, che tale decisione potrebbe arrivare a settembre”.
L’associazione In Campo chiede agli enti locali- comune, provincia e Regione- di rivolgersi al presidente del consiglio Mario Draghi: “Senza perdere nemmeno un secondo per tutelare la città , i posti di lavoro dei dipendenti, la storia della Banca e il lavoro di cinque secoli che non possono essere cancellati dagli ultimi vent’anni”, si legge in un comunicato. “Impressionante la sicurezza e la volontà del comunicato di UniCredit che fa una proposta molto chiara: prendiamo ciò che ci piace (good bank) e vi lasciamo quello che non ci piace (bad bank). Ma così é troppo facile. Non occorre essere il Ronaldo dei banchieri. Occorre solo essere un giovane armato di fronte ad un vecchio indifeso, zoppo e cieco”.
KV
EG