Sfiorano i 209 milioni di euro i proventi contenuti nel bilancio di previsione approvato oggi dal cda dell’Università di Siena.
Il documento è stato approvato con il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti e del senato accademico, espresso nella seduta del 15 dicembre.
“Data l’incertezza recente, è essenziale comprendere e proiettare adeguatamente il passato nel futuro per definire una strategia di sviluppo sostenibile”, spiega la relazione dell’ateneo.
L’Università sottolinea poi il positivo risultato economico della gestione rivendicando la capacità di generarlo “da un arco di tempo pluriennale sufficientemente lungo”. “Questo implica che la gestione è stata efficiente ed in grado di generare valore economico – prosegue il Rettore Di Pietra -. Tale efficienza si è manifestata in modo evidente e sempre più in crescita per un quadriennio a partire dal 2018 e fino al 2021. Dal 2022, si è manifestato un incremento dei costi operativi proporzionalmente maggiore di quello dei ricavi”.
“La differenza tra ricavi e costi operativi è, pertanto, in diminuzione. Ma l’abbassamento della differenza non inciderà, si evince dalla relazione, nella capacità di finanziare, tramite la destinazione dell’utile, sulla possibilità di effettuare investimenti funzionali alla crescita quali-quantitativa delle attività istituzionali dell’università”, viene spiegato.
“Una valutazione fondamentale da dover compiere è relativa al grado di flessibilità della spesa e la certezza dei proventi – prosegue il professor Di Pietra -. Per quanto riguarda questi ultimi, negli ultimi tre esercizi il sistema universitario ha sperimentato un continuo incremento. Questo ha permesso di poter ipotizzare il mantenimento nel bilancio di previsione del medesimo livello del Fondo di finanziamento ordinario, nonché una leggera riduzione delle risorse finanziarie provenienti dalle tasse pagate dagli studenti”.
Tra gli altri interventi sono previsti 250mila euro per contribuire ai servizi di tpl per gli studenti.
Crescono nel 2023 le risorse provenienti da ricerca con finanziamenti competitivi per le quali è stata prevista per il 2024 una sostanziale riduzione.
“Tale riduzione – si spiega – è dovuta principalmente alla manifestazione delle risorse finanziarie relative al Pnrr soprattutto nel corso del 2023, ma tali risorse andranno, a seguito dell’approvazione del rendiconto, ad essere trasferite e messe a disposizione nell’esercizio 2024 a seguito della correlazione dei costi dei progetti con i relativi ricavi. Questo implica che i costi non sostenuti nel corso del 2023 si dovranno sostenere nel 2024. Anche con riferimento alle spese, l’Università di Siena ha sperimentato nel corso degli anni, ma soprattutto nell’ultimo triennio, un continuo aumento, dovuto in parte a spinte inflazionistiche e in parte all’incremento dei costi dell’energia”.
L’andamento del costo del personale ha subito, tra il 2019 e il 2020, un decremento che ha di certo permesso di conseguire gli elevati risultati economici di periodo che l’Università di Siena ha avuto nel corso degli ultimi esercizi. Tuttavia, tale costo ha subito nel corso degli esercizi successivi un brusco incremento dovuto principalmente all’aggiornamento del costo del personale docente, fino ad arrivare nel 2022 sostanzialmente al livello del 2018.
“Tale incremento si è reso necessario per l’acquisizione di nuove risorse di personale tecnico-amministrativo utile a colmare le esigenze di personale più rilevanti – continua il Rettore -. Questo incremento è stato realizzato anche nell’ottica di voler mantenere e migliorare un sempre più l’elevato livello di servizi forniti ai nostri studenti ed a tutta la comunità accademica per ricerca, didattica e terza missione. Il supporto di tutto il personale dirigente e tecnico-amministrativo è fondamentale per la buona riuscita, soprattutto per la gestione amministrativa, dei numerosi progetti nazionali ed internazionali in cui è impegnata la stragrande maggioranza della comunità accademica del nostro Ateneo”.
La relazione ha poi preso in esame le voci della spesa corrente. In particolare la spesa per il sostegno agli studenti e le spese per servizi di manutenzione beni materiali e immateriali. Con riferimento alle prime, è evidente la diminuzione che queste hanno subito, soprattutto a causa della diminuzione di alcune voci di costo per le quali l’Ateneo risulta essere esclusivamente un “intermediario” di fondi provvedendo a spendere le risorse finanziarie fornite principalmente dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR). In particolare, la voce di costo relativa alle specializzazioni mediche è diminuita di circa 1,2 milioni di Euro a causa di minori trasferimenti dal MUR. A fronte di tale diminuzione, le previsioni di budget hanno cercato comunque di mantenere costanti, se non in aumento, alcune delle altre voci di costo a favore degli studenti che dipendono maggiormente da decisioni interne all’Ateneo, quali, ad esempio: tutorato, spese di viaggio e soggiorno studenti per mobilità e scambi culturali, residenza universitaria e contributi alloggi per studenti, fondo di solidarietà, che passano da 60mila a 100mila euro.
Le spese per servizi di manutenzione su beni materiali e immateriali sono previste in aumento significativo (pari a circa il 13 per cento). Tale incremento ha riguardato particolarmente la voce specifica di costo relativa alla manutenzione ordinaria e alle riparazioni di impianti.
Il Rettore ha quindi ringraziato tutti quanti sono stati coinvolti nelle operazioni di previsione annuale: il Direttore Generale Emanuele Fidora, il delegato al Bilancio professor Pasquale Ruggiero, il dottor Fabio Semplici e le colleghe ed i colleghi della Divisione Ragioneria e di tutti gli uffici amministrativi coinvolti.
I documenti saranno presto pubblicati online sul sito di Ateneo.
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