Negli ultimi 8 mesi del suo mandato il Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati si è posto due obiettivi: il primo, spiega, “è riuscire a partecipare a quei bandi del Pnrr che sono ‘governati’ dal Ministero della Ricerca. Lì sono in ballo 4 miliardi di euro e stiamo lavorando per creare partnenariati con altri atenei per in modo da accedere alle risorse”; poi viene il tema del ritorno alla normalità, – “o alla nuova normalità”, come precisa lo stesso Frati – dopo l’incubo del coronavirus. “Spero – continua Frati- che quello del 2022-23 sia il primo anno accademico davvero post-pandemico, anche se i mezzi che abbiamo usato in questi mesi, come la didattica a distanza, possono venire incontro alle esigenze degli studenti”.
Rettore ma adesso come sta andando la sfida dell’Università alla pandemia e quanto sta pesando ancora il covid?
“Posso ritenermi soddisfatto, soprattutto se vado a osservare i risultati grezzi sul numero di esami ed attività fatte: non ci sono state flessioni e gli strumenti messi in campo hanno trovato il favore dei nostri studenti. Però, se è vero che il lavoro fatto ha funzionato, bisogna dire che mancano la aule piene di matricole e che la socialità tra studenti con gli studenti e studenti e professori è un punto di crescita per gli stessi ragazzi. Auspico di tornare il prima possibile a svolgere la didattica completamente in presenza, anche grazie alla decrescita della curva dei contagi”.
Obbligo di vaccino agli over-50 e di super green pass, ci sono state sospensioni?
“Per noi è stato rilevante l’obbligo del super green pass per i dipendenti di ateneo. Dopo l’1 febbraio abbiamo iniziato a fare gli opportuni controlli puntando a diminuire il numero di quelli che non rispettassero questa misura. Alla fine 3-4 persone sono state sospese per la violazione dell’obbligo, ma una 20ina di lavoratori ha deciso invece di vaccinarsi”
In settimana c’è stato l’Open day che si è svolto sia in presenza che online …
“Volevamo garantire il servizio in presenza perchè l’Open day è un momento molto importante: sentiamo il bisogno di fare conoscere agli studenti delle superiori il nostro mondo”
Dove si vede dopo la fine del suo incarico?
“Mi vedo bene a fare il docente di zoologia, tornando a fare le cose che facevo prima del mio mandato: ricerca, lezioni con gli studenti, studi e pubblicazioni”
Ha già pensato al messaggio che dirà a chi farà il Rettore dopo di lei?
“Gli auguro soltanto di fare meglio di me. Sia chiaro la mia non è una sfida, ma è solamente il desiderio e la speranza di vedere crescere ancora il mio Ateneo. Io comunque per la mia Istituzione darò sempre la massima disponibilità”.
Marco Crimi
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