Domani scatta l’operazione terza dose di vaccino covid in tutta la Toscana che coinvolgerà 50mila pazienti fragili, tra soggetti trapiantati e immunocompromessi, di cui 5mila trapiantati, 2.100 dializzati, 5mila persone con sindrome Aids, 25mila oncologici e 13-15mila immunocompromessi.
Ad essere coinvolte, nella nostra provincia, l’Aou senese e l’Asl sud est che stanno convocando oltre 4mila persone in provincia di Siena. All’ospedale di Siena i pazienti sono convocati direttamente dai professionisti delle Scotte. Anche dall’azienda sanitaria sono partite le prime telefonate per contattare chi rientra nelle categorie indicate dal Ministero. ” I nostri reparti stanno contattando tutte le persone indicate nella tabella regionale invitandole a presentarsi sia nei centri specialistici ospedalieri sia negli hub vaccinali già da lunedì 20. Nel nostro territorio abbiamo circa ottomila persone interessate alla terza dose in questa fase”, aveva spiegato il direttore sanitario dell’Asl sud est Simona Dei aggiungendo che “oltre alla chiamata attiva dei pazienti – prosegue Dei – la vaccinazione sarà offerta a tutti i dializzati e gli oncologici in terapia che da lunedì si recheranno ai loro centri specialistici di riferimento. Andremo avanti nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali, portando avanti, in contemporanea, il completamento del ciclo vaccinale di tutti gli altri cittadini”.
“Andiamo incontro ad una nuova fase della campagna vaccinale e faremo la nostra parte – così era invece intervenuto Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese –. Si tratta sicuramente di un nuovo impegno per i nostri professionisti. L’obiettivo comune è la tutela della salute, partendo proprio dai pazienti più fragili. Abbiamo già predisposto un iter dedicato a questi pazienti che saranno chiamati direttamente dagli specialisti per recarsi nell’area del Centro Trasfusionale, dove saranno effettuati circa 170 vaccini al giorno, dalle 14 alle 20, quando il centro trasfusionale non è attivo per gli utenti esterni. Abbiamo stimato che dovremmo completare le vaccinazioni dei pazienti fragili in circa due settimane”.
Ecco le categorie target individuate nella circolare ministeriale: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro due anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule Car-T); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (per esempio sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile eccetera); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (per esempio terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario, eccetera); dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
Come ricorda l’Asl le persone che appartengono alle categorie target, qualora non venissero contattate, potranno comunque rivolgersi agli hub vaccinali per la terza dose con la documentazione clinica adeguata, e per informazioni ulteriori potranno contattare il call center aziendale 800432525.
“Le aziende sanitarie toscane sono già pronte per somministrare la terza dose ai pazienti particolarmente fragili, che rientrano nelle categorie indicate dal Ministero della Salute. Le prime chiamate sono partite ieri – spiega il presidente della Regione, Eugenio Giani -. Andremo avanti nel rispetto delle disposizioni nazionali, portando avanti, in contemporanea, il completamento del ciclo vaccinale di tutti gli altri cittadini che hanno già fatto la prima dose e andando a intercettare, con tutti gli strumenti che abbiamo attivato, quelli che sono ancora i cosiddetti indecisi”.