L’assemblea dei produttori della Docg ha dato il via libera per la modifica al disciplinare. La nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta sarà dunque “Pieve nome” Vino Nobile di Montepulciano – Docg – Toscana.
“Un risultato importante che è partito da una analisi critica della nostra denominazione fatta insieme a tutti i veri protagonisti, i produttori stessi – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – ed il risultato a cui siamo arrivati è l’introduzione di una terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che metterà insieme nella stessa bottiglia passato, presente e futuro del nostro vino”
Adesso l’iter porterà la richiesta alla Regione Toscana la quale, una volta approvato il testo lo invierà al Mipaaf per passare i controlli della commissione preposta. “Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024“, spiegano dal Consorzio. Attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva. L’idea di aggiungere la menzione Pieve “nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici – si legge in una nota-. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano”.
Questo tipo di vino si caratterizzerà per il “il territorio – prosegue il testo-, l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso”.
Dodici zone saranno definite come Unità geografiche aggiuntive e avranno la menzione “Pieve” in etichetta. “Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda”, si legge ancora nel comunicato.