Santa Maria della Scala: da marzo a settembre di quest’anno oltre 83mila visitatori, il 55% in più dello stesso periodo nel 2016. Per gli incassi si registra un +57%. Pitteri: “Si vedono i frutti del nostro lavoro”. Valentini: “Da grande incognita a leva di sviluppo”.
Una nuova vita per il Santa Maria della Scala che da marzo a settembre di quest’anno ha registrato oltre 83mila visitatori, un netto 55% in più dello stesso periodo dello scorso anno. Salgono anche gli incassi, +57% nei sei mesi della piccola rivoluzione degli ingressi, con la biglietteria centralizzata di Piazza Duomo e l’istituzione dell’Acropoli Pass (il biglietto cumulativo Duomo+Santa Maria). I dati degli ingressi all’ex-Spedale segnano un autentico boom.
Il raffronto con il 2016, che pure aveva fatto registrare un +18% rispetto al 2015, è significativo. Dal 1 marzo al 18 settembre i visitatori del Santa Maria della Scala sono 83.639, a fronte dei 53.958 dello stesso periodo dello scorso anno, con un aumento del 55%. Dall’inizio dell’anno, ricordando che in febbraio il Santa Maria è rimasto chiuso proprio per i lavori di risistemazione, i visitatori sono già 89.448, oltre 7 mila in più di quelli fatti registrare nell’intero 2016 (82.355). Mentre lo scorso anno si superarono i 10 mila visitatori soltanto nel mesi di agosto, da aprile 2017 si è costantemente al di sopra di questa soglia mensile, con punte superiori ai 16 mila raggiunte nel mese di agosto.
Anche gli incassi viaggiano a gonfie vele: dal 1 marzo al 31 agosto la sola bigliettazione supera i 375 mila euro (+57%), mentre gli incassi totali, comprensivi dei servizi aggiuntivi sono di poco superiori ai 580 mila euro (+42,8%).
La differenza di aumento percentuale fra presenze e incassi si spiega anche con il migliorato rapporto fra paganti e gratuiti: se nel 2016 i paganti furono il 72,9% del totale, nel 2017 sono l’81,3% e questo nonostante da fine marzo 2017, in occasione del giorno lungo di apertura, sia iniziata la rassegna SMS Live, che ogni settimana propone eventi gratuiti come conferenze, presentazioni di libri, piccoli recital accompagnati sempre da degustazioni o aperitivo. Va sottolineato che il computo dei visitatori tiene conto solo degli ingressi “dentro” il Santa Maria. Da esso è escluso, il pubblico (poco meno di 10mila persone) confluito in piazza Duomo in occasione di Acropoli Live, gli eventi gratuiti all’aperto organizzati dal Santa Maria in collaborazione con il Duomo e con Opera Laboratori da fine giugno a fine agosto, che hanno annoverato, fra gli altri, i seguitissimi incontri con Vittorio Sgarbi e Antonio Paolucci e il concerto di Rangzen.
“Il lavoro che abbiamo iniziato e che continuiamo a perseguire sta dando i propri frutti”, dichiara il direttore del Santa Maria Daniele Pitteri. “E’ un mix di elementi che consente questo trend di crescita: una programmazione più continua, sostenuta da un’attività costante di comunicazione a livello nazionale che consente al Santa Maria di essere sempre presente sulle testate di settore e, in occasione delle mostre di maggior rilievo, anche sui media generalisti; alcune iniziative permanenti come “Nello Spazio nel Tempo”, i 4 videomapping che arricchiscono il percorso di visita e che riscuotono molto consenso; l’audioguida compresa nel prezzo del biglietto e, naturalmente, la biglietteria centralizzata e l’Acropoli Pass, che consentono ai visitatori, con un prezzo sicuramente ragionevole, di passare una giornata intera fra le 2 meraviglie di Piazza Duomo. Più in generale – spiega Pitteri – la collaborazione fra pubblico e privati, sia sotto il profilo degli investimenti che della gestione, si sta rilevando uno straordinario volano di crescita”.
“Negli ultimi anni – afferma il Sindaco Bruno Valentini – il Santa Maria della Scala è stata la grande incognita delle politiche culturali della città, oggetto delle solite polemiche infinite che rischiano di non portare mai a niente. Restava aperto a singhiozzo, appeso ai contributi della Fondazione o della Regione, con i dipendenti delle cooperative che si incatenavano al palazzo ad ogni rinnovo di contratto, parente povero dello splendore e del successo della dirimpettaia Cattedrale, in una piazza senza un bar. Adesso è aperto tutti i giorni, con una apertura notturna alla settimana, ci lavorano cinquanta persone ed in modo stabile, ospita continuamente mostre ed iniziative culturali, sta seguendo una costante ristrutturazione che amplia i locali fruibili in sicurezza, ha un orizzonte gestionale di lungo periodo. In parole povere, c’è un progetto serio e di ampio respiro, che fa del Santa Maria della Scala una leva di sviluppo e di animazione culturale, come si vedrà a breve con la grande mostra su Ambrogio Lorenzetti, realizzata nei tempi previsti nella diffusa incredulità degli scettici di professione. Se qualcuno cerca il segno concreto della ripartenza di Siena dopo la grande paura della crisi del Monte dei Paschi, entri al Santa Maria della Scala e toccherà con mano i segni visibili del cambiamento. Prossimo traguardo: il rafforzamento dell’autonomia del progetto del Santa Maria della Scala, come richiesto dall’atto di indirizzo del Consiglio Comunale, già in fieri con la selezione di un direttore con bando nazionale”.