Turismo

Turismo e ponte della Liberazione, Confesercenti: “Terre di Siena al top delle preferenze ma scontiamo difficoltà nei collegamenti”

Valdichiana e Valdelsa all’88 per cento, un punto in più per il Chianti, centri artistici al 93, Valdorcia fino al 96 per cento.

Sono le stime del tasso di occupazione dei posti letto per il ponte della Liberazione, nelle strutture ricettive della provincia di Siena, determinate dal Centro sudi turistici di Firenze

Per l’associazione di categoria il quadro “si annuncia molto positivo, superiore alla media regionale che si attesta all’81 per cento”, si legge in una nota. dati dell’indagine sono stati ottenuti attraverso l’analisi della disponibilità di camere e altre sistemazioni sui diversi portali delle OLTA, in particolare per il periodo 22 – 25 aprile 2023.

“Le sensazioni sono positive – commenta Andrea Ginestrini, Presidente provinciale Assohotel Confesercenti Siena – in linea con quanto riscontrato nelle scorse settimane. Le prenotazioni arrivano per questo ponte da più fronti: principalmente italiane, anche europee, e continuiamo a rilevare il ritorno del turismo americano”.

La domanda turistica per le terre di Siena continua dunque a risalire posizioni: un potenziale, secondo Confesercenti, che andrebbe maggiormente valorizzato.

“Purtroppo chi arriverà nel nostro territorio, soprattutto se lo fa per la prima volta, dovrà fare i conti con le difficoltà di collegamento che persistono, e in qualche caso sono ulteriormente accentuate in questo periodo, se pensiamo in particolare ai cantieri stradali lungo la Siena-Firenze – aggiunge Ginestrini – i segmenti turistici che tornano a preferire la nostra destinazione potrebbero beneficiare molto anche di una effettivo snellimento del collegamento ferroviario con il capoluogo regionale, che per Siena è di fatto una priorità da perseguire, a prescindere dall’Alta velocità. A tutt’oggi, invece, mettersi in viaggio verso la nostra provincia senza essere consapevoli di certi limiti rischia di essere per il turista una delusione, o quantomeno di ridimensionare l’esperienza”.

marco crimi

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