Dopo un luglio e un agosto neri dal punto di vista del turismo, la tendenza adesso, è stata invertita. Una situazione che era già stata prevista dalle guide turistiche e dai ristoratori, ma che pone delle riflessioni. È giusto guardare esclusivamente ai turisti, o serve anche dare una certa importanza al senese? Il periodo di Palio è davvero quello su cui puntare per attrarre visitatori? Una prima analisi è arrivata da Francesco Fagnani di Bagoga, che avevamo già incontrato in estate.
“Subito dopo il Palio di agosto la città si è riempita – commenta Fagnani -, sono tornati gli americani, sono tornati i tedeschi e le presenze sono cresciute molto rispetto all’estate. Sicuramente, il clima ora influenza troppo, perché effettivamente a luglio e ad agosto è troppo caldo. Questo aspetto però, ci deve far riflettere su come operiamo. Prima di tutto, per quel che riguarda il mio settore, non dobbiamo rivolgersi solo al turista, che è importantissimo certo, ma bisogna anche fare molta attenzione al senese, perchè oltre ad essere più soddisfacente, si ha la possibilità di creare una clientela fissa e visto che oggi con una recensione si può cambiare le sorti di un locale, diventa indispensabile avere i cittadini dalla tua parte”.
La richiesta di un turismo lento e di qualità da parte dei commercianti è ormai consolidata, ma come arrivarci, cosa poter migliorare per ottenere un risultato concreto?
“Forse, è arrivato il momento di cambiare i periodi di chiusura – spiega Fagnani -. Novembre, per esempio, qualche anno fa era definito “il mese dei morti”, mentre adesso c’è ancora molta gente che raggiunge Siena in quel periodo. Per quanto riguarda il Palio, invece, si sta avverando sempre di più l’idea della Festa solo ai senesi. Penso che sia necessario un dialogo fra persone ed enti. Serve capire quali sono le reali problematiche degli alberghi, come quelle dei taxi o come quelle del Comune con i parcheggi. Spero che nell’inverno si possa riuscire a creare un tavolo in cui si buttano giù delle idee. All’amministrazione ad esempio, chiedo di rivedere la politica turistica e di allargarla anche ai mesi più freddi e di non puntare solo su quelli estivi”
Il dialogo, sicuramente, proseguirà ma per il mondo della ristorazione, le idee sembrano essere ormai chiare su dove puntare.