Un sogno chiamato Eroica, 5 percorsi ad anello nel cuore della meravigliosa provincia di Siena, con partenza ed arrivo a Gaiole in Chianti. Le strade bianche della provincia di Siena sono state invase, nel fine settimana, da migliaia di cicloturisti (si parla di un numero, in crescita del 10% rispetto alla passata edizione, prossimo agli 8000 partenti) venuti da ogni angolo del mondo per godersi una corsa assolutamente fuori dal tempo.
Il regolamento è molto chiaro, si partecipa solo se in possesso di una bici precedente al 1987, preferibilmente con abbigliamento d’epoca o d’ispirazione d’epoca, indossando materiali utilizzati fino alla fine degli anni ’80, evitando di mettere in vista indumenti con materiali tecnici di recente manifattura.
Si scatena così la fantasia egli Eroici, che sfoggiano barbe e baffi curatissimi, abbigliamento in tema con gli anni della bicicletta e mezzi veramente da museo.
Il concetto che dal 1997 sta alla base dell’Eroica è quello di realizzare un evento straordinario, una vera e propria dichiarazione d’amore al Chianti ed al ciclismo di altri tempi, con tanto di mercatini dell’usato ed auto e moto d’epoca al seguito. Diventa così normale vedere ai nastri di partenza Felice Gimondi, indimenticabile campione oggi 75enne, farsi scattare foto assieme ad un appassionato che ha partecipato in sella ad un velocipede con una ruota anteriore dal diametro di 150 cm o sentire un iscritto 80enne lamentarsi del fatto di non avere più le gambe per fare la 205 km e di dover ripiegare sulla 135 km.
Un appassionato può scegliere il percorso in funzione del proprio stato di allenamento, da 46 a 205 km, si spazia quindi dal Chianti per arrivare fino a Montalcino passando per Crete Senesi e Val d’Orcia.
E il nome dell’Eroica nasce, nella visione del geniale padre di questa manifestazione Giancarlo Brocci, per il fatto che per finire questa folle avventura (guai a chiamarla corsa, non vengono presi i tempi ufficiali) è necessario essere eroi.
Chi ha poco allenamento parteciperà alla “passeggiata di 46 km”, chi ha un minimo di allenamento tenterà la 75 km e così via, ogni partecipante si metterà alla prova su un percorso che lo porterà a superare il proprio limite.
Una grandissima vetrina per il Chianti e per tutta la provincia; i partecipanti stranieri sono ogni anno in crescita, per molti di loro la partecipazione all’Eroica è il coronamento del sogno di una vita. Così è per il proprietario di un negozio di biciclette a Sidney come per il 65enne londinese che nell’occasione della corsa ha regalato a sua moglie una vacanza da un mese nel “Chiantishire” per vivere per la prima volta la Toscana.
Una delle particolarità del percorso, bagnato anche quest’anno dall’acqua domenicale dopo un sabato dal caldo estivo, sono i ristori ufficiali e non ufficiali. Se alla macelleria Cecchini di Panzano il panino alla finocchiona con un bicchiere di rosso è un vero e proprio must che “aiuta ad affrontare meglio la salita come se fosse un turbo” il ristoro tra Lamole e Volpaia diventa irrinunciabile sotto l’acqua perché c’è la ribollita calda. Negli ultimi anni oltre i ristori previsti dall’organizzazione si trovano molti gazebo di appassionati con damigiane di Chianti e carne alla brace che, ci dicono, “aiutano i partecipanti a godersi al meglio la propria esperienza”.
I ristori diventano così un ulteriore modo per socializzare, condividere la propria passione e sorridere assieme. Ed è proprio il sorriso, incredibilmente, il vero fil rouge che unisce tutti i partecipanti; che siano in piazza a Gaiole alle 4:30 della mattina in attesa della partenza della 205 km, che siano lungo una temibile discesa sterrata su una bici di inizio 900 con i soli freni posteriori, che stiano spingendo la bici nella interminabile salita che unisce San Giusto in Salcio a Radda in Chianti… basta incrociare lo sguardo con uno dei partecipanti che la smorfia di fatica diventa un caloroso sorriso.
Ho avuto modo di partecipare alla mia prima Eroica (in moto ed armato di macchine fotografiche) al fianco dell’amico giornalista Francesco Veneziani per documentare l’impresa di Luca Delli Carri, anche lui giornalista, iscritto alla 75 km con un allenamento probabilmente inferiore a quello che sarebbe stato necessario per partecipare. Abbiamo così vissuto al suo fianco un’esperienza fuori dal tempo che ci ha portato in giro per paesaggi da cartolina ad una velocità molto minore di quella a cui siamo abituati.
L’avventura si è conclusa in piazza a Gaiole in Chianti in meno di 6 ore. Sveglia mattutina, pioggia, vento e freddo hanno messo alla prova anche noi in moto ma devo confessare che, all’arrivo sotto al traguardo, mi è dispiaciuto moltissimo che fosse “già” tutto finito. E allora… arrivederci all’anno prossimo!!
Antonio Cinotti