Ulaanbaatar è una città che sorprende.Incastonata tra le montagne, la capitale è un mosaico di influenze sovietiche, cinesi e occidentali che si mescolano alla cultura nomade tradizionale. Grattacieli di vetro e acciaio si stagliano accanto a monasteri buddhisti, architetture classiciste e appartamenti in stile sovietico. Nelle strade si respira un’atmosfera dinamica e in fermento, specchio di un paese che sta rapidamente cambiando pur restando orgoglioso del proprio passato. Punto di partenza ideale per esplorare la vastità del paese asiatico (anche il tour in Mongolia di Stograntour, tour operator attivo nei viaggi avventura, parte proprio da qui) offre al visitatore una miriade di attrazioni storico-culturali e naturalistiche che raccontano l’anima di questa terra affascinante.
La visita di Ulaanbaatar non può che iniziare dal Monastero di Gandan, il più grande e importante centro buddista del paese. Fondato nel 1835, questo vasto complesso religioso ospita templi, sale di preghiera e residenze per i monaci. Il cuore del monastero è la maestosa statua dorata del Buddha Migjid Janraisig, alta 26 metri. Passeggiando tra i cortili si può assistere alle funzioni e ai canti dei monaci, immergendosi nell’atmosfera mistica del luogo.
A poca distanza sorge il Palazzo d’Inverno del Bogd Khan, l’ultimo sovrano-monaco della Mongolia. Costruito agli inizi del ‘900 mescolando stili architettonici europei e asiatici, era la residenza invernale del Khan. Oggi è un museo che espone una ricca collezione di oggetti cerimoniali buddisti, dipinti thangka e suppellettili della famiglia reale. Girando per le sale riccamente decorate ci si immerge nello sfarzo e nell’eleganza della corte mongola di inizio secolo.
Per approfondire la lunga e complessa storia del paese, il posto giusto è il Museo Nazionale della Mongolia. Attraverso reperti archeologici, dipinti, costumi tradizionali e armi, il museo ripercorre l’epopea del popolo mongolo dalle origini all’era moderna, con un focus particolare sull’epoca d’oro dell’impero di Gengis Khan e le gesta dei suoi successori. Molto interessanti anche le sezioni dedicate alla cultura e all’arte delle etnie che compongono il variegato panorama sociale mongolo.
La storia recente del paese, in particolare i decenni di dominio sovietico, rivivono in luoghi simbolo come la Piazza Sukhbaatar, cuore politico della capitale. Circondata da imponenti edifici governativi in stile classico-staliniano, la piazza è dominata dalla statua equestre di Damdin Sukhbaatar, l’eroe nazionale che nel 1921 dichiarò l’indipendenza della Mongolia. Poco lontano, sulla collina di Zaisan, sorge il monumentale Memoriale Zaisan, eretto nel 1956 per celebrare l’amicizia tra Mongolia e Russia. Dalla sommità si gode un’incantevole vista panoramica sulla città e le montagne circostanti.
Ma Ulaanbaatar non è solo storia e cultura. Inserita in un ambiente naturale di grande bellezza, la città è la base di partenza perfetta per avventurarsi alla scoperta degli sconfinati paesaggi della Mongolia. A poco più di un’ora di auto, il Parco Nazionale Gorkhi-Terelj offre scenari mozzafiato di montagne, foreste e formazioni rocciose dalle forme bizzarre. Qui si possono praticare trekking, arrampicata, mountain bike o semplicemente rilassarsi e respirare l’aria pura della steppa. Imperdibile la visita alla colossale statua equestre di Gengis Khan, alta 40 metri, dalla cui base si domina la vallata sottostante.
Per un’immersione totale nella cultura tradizionale mongola, molte agenzie della capitale organizzano tour ed escursioni nelle aree rurali circostanti, con visite alle famiglie nomadi che ancora oggi seguono lo stile di vita degli antenati. Si dorme nelle caratteristiche iurte dette gher, si assaggiano i piatti tipici della cucina mongola a base di carne e latticini, si cavalcano i piccoli ma instancabili cavalli delle steppe. E la sera, sotto la volta stellata della steppa, si assiste agli ipnotici canti rituali e alle danze tradizionali mongole. Un’esperienza indimenticabile.
Rientrati in città, la vita culturale e mondana di Ulaanbaatar riserva altre sorprese. La capitale vanta un’intensa programmazione di spettacoli di musica, danza e teatro che celebrano l’identità artistica del paese, a partire dal canto armonico di gola, lo Xöömej, dichiarato patrimonio orale dell’umanità. E dopo una giornata di visite, ci si può rilassare in uno dei tanti caffè e ristoranti che propongono piatti mongoli e internazionali, provare la movida dei locali notturni e cocktail bar o divertirsi con il karaoke, un passatempo molto popolare tra i giovani della città.
Ulaanbaatar è una capitale giovane e viva, ricca di contrasti e di energia. È il punto d’incontro tra passato e futuro, oriente e occidente, natura e cultura, che regala al visitatore un’esperienza unica e a tratti sorprendente. Perdersi nelle sue strade, esplorare la sua storia, entrare in contatto con le sue tradizioni vuol dire immergersi nell’anima profonda della Mongolia, una terra ancora tutta da scoprire.