Geotermia: la Toscana candidata a riferimento mondiale

Geotermia: la regione ha 14 comuni nell’area che trae energia dal sottosuolo e il governatore Enrico Rossi avanza la proposta. Con l’ok dell’Unione Europea

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Il governatore Enrico Rossi candida la Toscana, che ha 14 comuni nell’area geotermica, a diventare centro di riferimento mondiale per l’utilizzo della geotermia. E l’Europa sembra condividere l’idea.
“Avevamo preso un impegno”, spiega, “nell’assemblea che si è svolta a Pomarance una decina di giorni fa, che ci saremmo occupati, insieme ai sindaci e al Consorzio dei 14 comuni geotermici, di presentare un progetto all’Europa per valorizzare la geotermia, e fare delle terre dove la geotermia è nata un punto di riferimento per lo sviluppo di questa energia alternativa, per la conoscenza, per gli approfondimenti, per il suo utilizzo il più compatibile possibile con l’ambiente e il più interessante possibile dal punto di vista sociale. Stamani ho avuto un incontro con il direttore generale del Dipartimento energia della Commissione europea proprio per questo e l’intesa c’è stata subito”.

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Rossi ha incontrato ieri a Bruxelles Dominique Ristori, direttore generale del Dipartimento energia della Commissione europea al quale ha presentato il progetto di fare dei 14 comuni toscani dell’area geotermica il centro di riferimento mondiale per l’uso di questa energia.
“Ci metteremo subito al lavoro – ha detto Rossi – Convocherò una riunione alla presidenza, nell’arco di un mese e mezzo potremo confermare un incontro con i tecnici del Dipartimento energia dell’Europa. La disponibilità mi è sembrata grande e questa idea anche da loro profondamente condivisa”.
“Presenteremo un progetto a questo dipartimento dell’Europa – ha quindi proseguito il presidente -, ci avvarremo di tutto il supporto che l’Europa potrà darci ma anche a livello locale lavoreremo per capire quali sono le strade per presentare un progetto valido e un progetto che dall’Europa possa essere finanziato usando fondi strutturali, fondi di investimento legati al Piano Junker, fondi che possono essere collegati alle disponibilità della Commissione europea, oltre alle risorse di carattere regionale e locale.

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“L’idea di fondo – ha concluso il presidente – è che la geotermia è un’energia alternativa in forte sviluppo in Europa e nel mondo. Parigi, ad esempio, se ne sta occupando. La Germania sta cercando di capire come svilupparla. E noi, come Regione ma anche come Comuni dell’area geotermica, possiamo legittimamente rivendicare un primato in termini di conoscenza, di ricerca, di formazione della risorsa umana. Si è creata un’opportunità e dobbiamo assolutamente coglierla“.