E’ arte o non è arte?
Sono collocati in maniera sorprendente o in maniera banale?
Sono belli o sono brutti?
Attirano turismo oppure no?
Sono costati poco o sono costati troppo al Comune di Siena?
Per rispondere a ciascuna di queste domande – avendone prima di tutto la competenza – ci vorrebbe uno spazio superiore a quello di questo articolo, però si può dire subito che gli animali giganti in plastica atossica e rigenerabile di Cracking Art – il gruppo di artisti noto da più di vent’anni si “diverte” ad invadere i centri storici e monumentali in Italia e nel mondo – hanno raggiunto il primo obiettivo che si ponevano, che è quello di far parlare di sé e di aprire il dibattito sia sul tema del recupero dei rifiuti, sia sulle caratteristiche che può o deve avere l’arredo urbano. Molti commercianti hanno infatti adottato, per poche decine di euro, un animale ed hanno dato un aspetto differente a Via della Sapienza o a Via Montanini, per citare solo due casi. E in questo senso Cracking Art rientra quindi a pieno titolo negli obiettivi di Siena 2015 capitale italiana della cultura, che deve proprio servire a far discutere di cose nuove.
Di sicuro le installazioni di Cracking Art raggiungono – almeno a mio parere – altri due obiettivi. Il primo è quello che i bambini vanno a subito a toccare gli animali in plastica e cercano subito di salirci sopra, quindi non c’è nessuna “sacralità” o timore verso l’opera d’arte.
Il secondo obiettivo è che così coloratissimi, e con questo magnifico sole di settembre, sono molto fotogenici e molto fotografati, da senesi e turisti, anche se magari pochi capiscono di che cosa si tratta, e in questo senso qualche pannello informativo non avrebbe fatto male.
Personalmente, ad esempio, ho fotografato volentieri il “rondinone” rosso accanto alla statua di Garibaldi, perché mi sembra una coppia davvero ben assortita. Così come mi piacciono i due grandi uccelli, uno verde ed uno fucsia, nel prato davanti alla Chiesa di San Domenico. Ed anche lì ho volentieri preso il telefonino per condividere la foto su facebook. E non sono male neppure gli animali che fuoriescono a “sorpresa” da alcuni negozi, mentre sono invece meno interessanti, quelli mesi a corona della fontana di San Prospero.
Ma c’è tempo fino al 31 ottobre – data in cui le installazioni saranno rimosse – per dire ognuno la propria opinione.
Roberto Guiggiani