Luigi Maio vestirà i comici panni di un impresario d’opera squattrinato e abbandonato dai suoi interpreti e dovrà interpretare in un virtuoso interagire col Trio Hyperion, tutti i ruoli (riveduti e ‘scorretti’) dell’immortale fiaba mozartiana: dall’implacabile Regina della Notte sofferente d’insonnia, a un Papageno allergico alle piume! Il tutto calato in uno scenario magico/archeologico, dove le Cavità della Terra si sostituiscono al retro di un teatro per custodire non casse e bauli di scena, bensì resti d’immaginari templi egizi di cartapesta, segnati non dalla polvere, ma dalla mai sopita lotta tra Sole e Luna, Fuoco e Acqua, Reale e Ideale. Conflitti evocati e parodiati dall’irresistibile verve musicale e teatrale di Maio al servizio di uno spettacolo che, nell’arco di dodici anni, ha creato una nuova tendenza mozartiana tra i giovanissimi. Con “Un Piccolo Flauto Magico”, di cui ha scritto il testo e curato le musiche originali e le riduzioni per trio dell’opera, Maio rende omaggio alle settecentesche parodie dei capolavori di Mozart – allestite dal librettista Schikaneder per la gioia del grande Amadeus – delle quali non è rimasta alcuna traccia. Grazie all’attesissimo ritorno del genovese Musicattore, potremo dunque divertirci con quello che Rudolph Angermüller ha definito: “l’unico ed esilarante Kammerspiele sul Flauto Magico”.
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