Michele Masotti presenta il suo primo libro “La follia del Palio”

Giovedì prossimo 20 giugno Michele Masotti presenterà il suo primo libro, un romanzo che si svolge tutto dentro Siena dal titolo “La follia del Palio” (Leone Editore). L’inizio è previsto per le ore 18.15 presso la sala conferenze al primo piano di Palazzo Patrizi in via di Città 75. Non si tratta dell’ennnesima pubblicazione sulla Carriera, ma piuttosto un racconto che si svolge tutto dentro le mura.

Il libro racconta la vita di un giovane, Guido Resti che vive a Siena da sempre, spendendo le sue giornate tra il lavoro alla trattoria di famiglia, che detesta, le chiacchiere sul Palio con i suoi amici di contrada e la fidanzata Adele, con la quale il rapporto è però ormai deteriorato dall’abitudine. L’improvviso ritorno della sua antica fiamma Claudia Fanton diventa così per l’uomo uno stimolo per ricostruire la storia della sua famiglia e per fare definitivamente i conti con le questioni irrisolte della sua vita, prima fra tutte il malessere della sorella, rinchiusa in una clinica psichiatrica da oltre dieci anni.

 

Le pagine finali del romanzo sono dedicate al Palio. Metaforicamente, la Festa dei senesi è una sorta di chiusura ideale e simbolica; la guerra figurata nella Piazza del Campo come allegoria delle fratture, degli intrecci, delle passioni tra gli umani. E poi Siena su tutto; Siena chiusura e provincialismo, appartenenza specifica a questa terra, dialogo sofferto con la diversità, proiezione verso l’alterità. Questa ‘città-personaggio’, metafora della storia, fa da cornice alle varie e complesse vicende dei protagonisti del romanzo e diviene, alla fine, essa stessa protagonista e rappresentazione viva dell’animo dialettico e conflittuale dell’essere umano, sempre conteso tra la voglia perenne di fuggire per osare qualcosa di più e il bisogno di rifugiarsi nelle sicurezze. Allora Siena come guscio e protezione, culla e prigione dei sentimenti.

 

Il romanzo è ambientato nella “sicurezza” della vita senese e oscilla perennemente tra spunti regionali e sentimenti universali, in continua tensione dialettica tra le aspirazioni sognate e una quieta realtà che tutto culla ed ingabbia. Un qualcosa in cui facilmente si rivede l’uomo comune. Qui non vi è difatti niente di grandioso o di fatale, vi sono le esistenze umane coi loro brevi sogni, tra l’inadeguatezza del quotidiano e le relazioni come sola possibile salvezza. Dunque un racconto all’apparenza statico e regionalista, ma che mostra invece risvolti psicologici tendenti all’assoluto, nella continua ricerca di una serenità comune.