Un progetto di micro-residenza artistica, un luogo di incontro tra professionalità e personalità differenti che si fondono nella pura e semplice energia delle idee lavorando in totale autonomia, lontano dagli spazi deputati e dalle consuete dinamiche del sistema dell’arte.
È Madeinfilandia (www.madeinfilandia.org), progetto espositivo che ha luogo presso la Filanda di Pieve a Presciano (AR) – un esempio di archeologia industriale del XIX secolo – e che vede tra i suoi fondatori Luca Pancrazzi, Claudio Maccari, Elena El Asmar e Loris Cecchini.
A raccontarlo a “StARTers”, il calendario di chiacchierate d’arte del Siena Art Institute, martedì 5 marzo alle 18 (via Tommaso Pendola, 37, ingresso libero), saranno gli stessi fondatori, introdotti dal critico d’arte Pietro Gaglianò, che ripercorreranno la nascita, la storia e gli obiettivi di questo progetto.
“Un laboratorio permanente – lo descrivono così – nato dal desiderio di ampliare il naturale spazio di confronto tra i suoi ideatori aprendo un luogo con forti specificità architettoniche e paesaggistiche ad altri autori, appartenenti a differenti generazioni e contesti, scelti sulla base di qualità relazionali e dell’adesione a un’estetica del contemporaneo che sia libera, sperimentale e autonoma.”.
Il board è costituito da un gruppo elastico di artisti che può aprirsi a comprendere da un anno all’altro nomi diversi. Un dialogo che raggiunge il suo culmine nella micro-residenza in autunno, ma che di fatto è attivo per tutto l’anno.
“Dalla prima edizione di Madeinfilandia, nell’ottobre 2010, – spiegano – il progetto si è articolato in numerosi appuntamenti, in Toscana e nel resto d’Italia, sempre alla ricerca di una condivisione dei processi e dei temi della contemporaneità in una condizione di autonomia rispetto alle consuete logiche del sistema dell’arte”. Tre anni di esperienza – è già in preparazione la quarta edizione, prevista per ottobre 2013 – che hanno dimostrato che “i luoghi d’arte possono esistere indipendentemente dagli spazi deputati, dalle geografie forti e dalle dinamiche del potere curatoriale”.
A Madeinfilandia l’artista realizza e cura l’istallazione della propria opera in un contesto comunitario e privo di sovrastrutture ideologiche e vincoli di pregio, calato nella medesima parte di attore e spettatore. “In questo senso – spiegano gli autori – il progetto riscrive anche la visione corrente della residenza d’artista, sciogliendola dalle costrizioni di un approccio schematico e irrigidito da una vacua professionalizzazione: ai partecipanti non viene imposto un tema ma offerta la possibilità di lavorare ideando nuovi paradigmi legati alla generosità e alla costituzione di regole di gioco, per godere appieno della libertà disponibile. Le opere realizzate durante il soggiorno, disposte all’interno e all’esterno della ex fabbrica, sono piuttosto il risultato di una condivisione dello spazio che ha come obiettivo principale la riflessione sul concetto di lettura e pratica dell’arte. Così la Filanda, da luogo geografico identificato sulle mappe catastali italiane, si costituisce “Stato di Filandia” e ospita questa speciale popolazione che elabora e collabora, dando vita ad una nuova identità, generata a sua volta dalle identità che vi partecipano”. Una sorta di Utopia, un luogo fisico e mentale dove si coltivano le idee e l’arte nasce da sola, basta evocarla.
Dopo l’incontro con gli artisti di Madeinfilandia, “StARTers” proseguirà martedì 12 marzo alle 18 con una nuova chiacchierata d’arte in compagnia diIndrapramit Roy, visual artist indiano, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di marzo.
Tutti gli incontri di “StARTers – Assaggi d’arte” sono ad ingresso libero e gratuito. Il calendario completo è disponibile sul sito www.sienaart.org