“Poggibonsi è una una delle capitali toscane del miracolo economico italiano, un progetto di città che si racconta, quando la città è Poggibonsi, non può certo fermarsi al medioevo”: si riassume così il pensiero di Rifondazione Comunista Sinistra Ecologista Poggibonsi, che interviene con una nota all’indomani della notizia riguardante l’ampliamento dell’archeodromo.
“Integrare un parco storico-archeologico ampio e polivalente con l’abitato a valle è per noi un obiettivo irrinunciabile nel percorso di valorizzazione culturale del territorio. Territorio che, oltre a quella del 1270, ha subito una semi-demolizione nel 1943-44, e che pochi decenni dopo ha saputo trasformarsi in una delle capitali toscane del Miracolo economico italiano: eventi studiati e celebrati in più di un’opera storiografica, ma che ad oggi non possiedono un luogo in cui poter essere materialmente fruiti in maniera interattiva dai nostri cittadini e non solo. Il riutilizzo, per esempio, dei molti stabili dismessi della nostra città per la realizzazione di un museo regionale del Boom economico e del lavoro, con una sezione riservata alla storia del Novecento poggibonsese, ci pare una soluzione oltre che percorribile, anche in linea con il trentennale dinamismo scientifico-divulgativo che ha caratterizzato il nostro Comune nell’attenzione all’area del Poggio Imperiale. Pensiamo ad una città che parla di cultura, sa di cultura, ed è in grado di raccontarla alle nuove generazioni, a chi vive da noi ma non è nato qui, a chi ci viene a trovare durante una vacanza”.
Perché “Quella dell’Archeodromo è stata un’iniziativa senza dubbio positiva, poiché ha saputo individuare una strategia efficace nell’ardua impresa della divulgazione dei risultati della ricerca scientifica ad una platea vasta di fruitori. A nostro avviso, lo stesso approccio innovativo e, al tempo stesso, scientificamente rigoroso dovrebbe essere applicato alle molte possibilità che il territorio offre in termini di valorizzazione storico-culturale.
Riteniamo che, assieme all’ampliamento dell’Archeodromo, ci si debba urgentemente adoperare per completare gli scavi archeologici del Poggio Imperiale; intervenire per il recupero dei locali interni e sotterranei del Cassero, ormai destinati a poco più che un magazzino per gli attrezzi; avviare un processo di pianificazione volto alla manutenzione e al mantenimento delle mura della Fortezza, attaccate dalla vegetazione in più punti; reperire un locale idoneo per il museo paleontologico un tempo custodito nel Palazzo Pretorio”.
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