
Ma a che serve l’arte in un mondo ferito? Non ci sono forse cose più urgenti, più concrete, più necessarie? L’arte non è un lusso, ma una necessità dello spirito. Non è fuga, ma responsabilità, invito all’azione, richiamo, grido. Educare alla bellezza significa educare alla speranza” (Papa Francesco)
Siena fu una delle grandi capitali d’Europa e di quell’epoca d’oro resta il primato mondiale dell’arte del Trecento ma in occasione del Giubileo 2025, a partire dalle feste di Pasqua, l’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino e la Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza hanno sviluppato un progetto, realizzato da Opera Laboratori, che si articola in varie iniziative rivolte ai pellegrini che da tutto il mondo approderanno nel territorio senese e vedrà protagonista l’arte contemporanea. Il progetto si chiama “Siena e le terre dell’Anima” e riflette la religiosità e il misticismo che caratterizzano gli abitanti di questi luoghi, dove la costante ricerca di spiritualità si lega da sempre a un profondo senso civico, a un continuo interesse per un buon governo morale. Grazie a un lavoro corale, che ha coinvolto tante realtà che animano i nostri luoghi della fede, in questo Anno Santo sarà possibile far vivere un momento di grazia a residenti e ospiti insieme.
SIENA E LE TERRE DELL’ANIMA. Mete Contemporanee. San Gimignano Colle di Val d’Elsa Siena Montalcino Pienza Montepulciano Chiusi.
Ecco cosa vedere e dove:
1 – Grazie alla collaborazione con l’Opera della Metropolitana e con Palazzo delle Papesse a Siena sarà possibile ammirare, presso la chiesa della SS. Annunziata in piazza del Duomo a Siena, chiesa sussidiaria della Cattedrale nonché rettoria arcivescovile e santuario del pellegrino, Mantel I e Mantel II (2016-2018) realizzato dall’artista belga Berlinde De Bruyckere. Il lavoro di De Bruyckere affronta temi come la trasformazione, la trascendenza e la riconciliazione dei corpi di fronte alla mortalità.
2 – Sempre a Siena il caveau di Palazzo delle Papesse, l’antico palazzo Piccolomini in via di Città, invece, ospita Continuel lumière losange bleu fluo (2018) di Julio Le Parc. L’artista argentino è rinomato per il suo approccio innovativo all’arte, esplorando i territori dell’arte cinetica e ottica.
3 – Il Complesso dell’Oro di Montalcino accoglierà Blue-and-White Porcelain Vases (2017) di Ai Weiwei. L’artista cinese è sempre stato un difensore e una voce di denuncia per i diritti umani. L’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino ospita Segno (1990) di Armando Testa, conosciuto principalmente per il suo lavoro nella pubblicità, continua a ispirare e coinvolgere il pubblico di tutto il mondo con il suo lavoro caratterizzato dall’uso intelligente dell’umorismo e da elementi visivi sorprendenti.
4 – La concattedrale di San Secondiano a Chiusi ospita Made in India (2014) di Leila Alaoui. L’artista morta in seguito ad un attacco terroristico nel 2016 esplorava nelle sue opere temi come l’identità, la comunità e la migrazione.
5 – La Collegiata di Santa Maria Assunta a San Gimignano accoglie The Cloud (Spain, 2016) di Leandro Erlich. Un artista il cui lavoro si basa sul “trompe-l’oeil”, incarnandone tutti i significati grazie alla sua meticolosa attenzione ai dettagli e al suo impegno nel sorprendere.
Nel Museo San Pietro di Colle di Val d’Elsa è esposta l’opera No way out (2002) di Carlos Garaicoa. L’artista cubano esplora le società internazionali avvicinandosi agli ambienti urbani e al contesto della città.
6 – Palazzo Borgia e Palazzo Piccolomini di Pienza accolgono Vis a Vis (2024) di Leonardo Meoni, giovane artista fiorentino che vive e lavora tra la toscana e New York e non dipinge coi colori, ma realizza le sue tele “scavando” nel velluto con le mani.
Il Tempio di San Biagio a Montepulciano ospita Mandala (2019) di Sabrina Mezzaqui. L’opera dell’artista bolognese è legata a doppio filo alla scrittura; attraversa simultaneamente linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura – dando vita a vere e proprie poesie visive dove parola scritta e immagine si sposano in maniera armonica. Queste opere d’arte, il cui allestimento è stato curato da Galleria Continua, saranno mete contemporanee, tappe di pellegrinaggi urbani, che guideranno i visitatori attraverso le strade, le piazze, i monumenti e le chiese delle città, scoprendo la loro storia, la loro cultura e la loro spiritualità.
Inoltre, a Siena, sarà possibile vivere il Percorso di Speranza: Il Giubileo 2025 ricorda anche il primo Giubileo della cristianità di cui vi è testimonianza nell’architrave della Cattedrale di Siena con un’iscrizione. L’Opera del Duomo di Siena lo ricorda attraverso il percorso “per la speranza di molti” un cammino di fede da percorrere attraverso i luoghi simbolo e i capolavori che custodiscono: la cattedrale di Siena con le tarsie del suo pavimento e in particolare quella della “Speranza” di Leopoldo Maccari, Giuseppe e Antonio Radicchi su cartone di Alessandro Franchi, il Museo dell’Opera con l’Apparizione di Cristo sulla via di Emmaus realizzata da Duccio di Buoninsegna, la Cripta con Le Marie al sepolcro, opera di un pittore senese della fine del XIII secolo, il Battistero con il fonte battesimale e la Speranza ritratta da Donatello, l’oratorio di San Bernardino da Siena con la mostra: “Nel suo nome: San Bernardino da Siena. Annunciatore e testimone della Carità” e nella SS. Annunziata in piazza del Duomo a Siena l’installazione di Berlinde de Bruyckere.
Infine i Pellegrinaggi Urbani: vivere la città di Santa Caterina seguendo le orme della mantellata senese attraverso un pellegrinaggio urbano attraverso le tappe e i luoghi della sua vita e opera mediante un supporto cartaceo e multimediale. Avvicinando la card al proprio smartphone sarà possibile vedere un video dedicato alla religiosa e teologa senese e realizzato per l’occasione. Un vero e proprio viaggio che parte dalla Basilica di San Domenico e che attraverso la visita alla casa oratorio della santa, al rione di Fontebranda, e a quella che un tempo fu la “Casa della Misericordia” (il Santa Maria della Scala) condurrà il pellegrino fino alla Cattedrale di Siena.