Aprire una ditta di pulizie a Siena può rivelarsi un’ottima idea, soprattutto di questi tempi. Da quando infatti è arrivata la pandemia nel nostro Paese, l’attenzione nei confronti dell’igiene e della sanificazione è aumentata in modo significativo. È vero che oggi il Covid si può dire in parte superato, ma è altrettanto vero che la maggior parte delle persone continua ad osservare le norme igieniche, che sono state ormai interiorizzate dai più. Quello legato ad una ditta di pulizie dunque può rivelarsi un business alquanto profittevole nel 2022, soprattutto a Siena visto che in città la competitività non è eccessivamente elevata.
Quali sono però i costi iniziali da sostenere? Meglio avere le idee chiare su questo argomento, perché prima di lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale è fondamentale avere il quadro preciso del budget da investire. Vediamo dunque nei dettagli quali sono le spese iniziali.
#1 Apertura (e gestione) Partita IVA come ditta individuale
Un costo che bisogna mettere in preventivo è quello relativo all’apertura della Partita IVA come ditta individuale e alla gestione contabile: le mansioni delle quali si occupa il commercialista. È bene precisare che per aprire Partita IVA come ditta individuale sono previsti costi specifici, che invece non sono contemplati nel caso di liberi professionisti. Ad oggi, per adempiere a tutte queste mansioni è possibile far affidamento a servizi di consulenza fiscale come Fiscozen, che offre un pacchetto completo di apertura e gestione della Partita Iva a tariffe convenienti. Per contenere i costi iniziali, come spiegato sulla guida di Fiscozen, queste piattaforme risultano essere un opzione particolarmente valida.
#2 Tasse da pagare per un’impresa di pulizie
Naturalmente, oltre alle spese relative alla gestione della Partita IVA è necessario mettere in preventivo anche i costi della stessa e dunque le tasse da pagare. Queste non sono proprio indifferenti, ma è bene sapere che esiste la possibilità oggi di aderire al regime fiscale dei forfettari e potrebbe rivelarsi un’opportunità per risparmiare parecchio, almeno all’inizio. Aderendo a questo regime fiscale di vantaggio si deve corrispondere un’imposta sostitutiva pari al 15% che viene calcolata sul reddito imponibile. Si tratta di un bel vantaggio e di un costo nettamente inferiore rispetto a quello previsto per le Partite IVA in regime ordinario.
#3 Contributi da versare per un’impresa di pulizie
Altri costi da considerare sono quelli relativi ai contributi previdenziali, che nel caso della ditta di pulizie devono essere versati alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. È previsto il pagamento dei contributi in una forma fissa pari a circa 3.800 euro l’anno e in una forma variabile calcolata in base al fatturato. È bene precisare, a tal proposito, che gli artigiani rientranti nel regime fiscale forfettario hanno diritto ad una riduzione del 35% su tutti i contributi, previa presentazione dell’apposita domanda da fare all’INPS.