Cosa possiamo fare di fronte ai prezzi che aumentano riflettendosi sulla gestione del budget familiare?

Risparmiare non basta: il budgeting e l’educazione finanziaria

In molti mi scrivete preoccupati sull’andamento delle spese a causa dei continui aumenti, con il timore di perdere di vista i conti effettivi, dati i repentini e continui cambiamenti in corso.

Mai come adesso dobbiamo trasformare l’ansia in azione, prendendo in mano, da subito, il trimestre che ci lasceremo alle spalle, a fine marzo. Intanto, abbiamo già a disposizione il consuntivo di due mesi significativi, gennaio e febbraio.

Per avere la giusta consapevolezza di cosa accade alle finanze personali non c’è un altro modo di procedere: si parte sempre dalla ricognizione. Cos’è cambiato nella gestione delle entrate e uscite familiari? Ne siamo consapevoli?

Mettiamo in fila entrate e uscite ed evidenziamo di quanto si è modificata la nostra propensione al risparmio, facendo il paragone con l’anno precedente. Se troviamo variazioni, ed è, in genere abbastanza probabile, dobbiamo quantificare. Esempio: rispetto all’anno scorso spendiamo complessivamente nel mese il 15% in più.

In qualsiasi delle due ipotesi, sia che abbiamo ancora un buon grado di risparmio, sia che, invece, ci accorgiamo di essere al limite, per programmare il mese successivo, prima di spendere, togliamo dalle entrate disponibili almeno l’aumento di spesa verificato. Esempio: se il 15% in più corrisponde a 200 euro, mettiamoli da parte, prima. Di conseguenza, assegniamo un budget alle spese del mese.

Prendiamo un quadernino, o un foglio excel, non ha importanza, e inseriamo i giorni del mese che ci aspettano, per scrivere entrate e uscite in maniera puntuale. In particolare, saranno le uscite ad avere maggiore frequenza, quindi, ogni giorno cumuliamo le spese per capire quanto siamo distanti dal budget di consumi definito per il mese in corso.

Questo modo di procedere è utile non solo perché faremo più attenzione, eliminando eventuali superflui ed ottimizzando il rapporto costo/qualità rispetto alle offerte disponibili, ma perché per quanto all’inizio ci sembri che non possiamo spendere di meno, il controllo aguzza l’ingegno. Quindi, daremo le giuste priorità in base alle nostre disponibilità senza necessariamente rinunciare, perché se spendiamo meglio, spenderemo di certo meno. Inoltre, avere accantonato da subito una parte del reddito prima di spenderlo, ci darà tranquillità.

Alla fine del trimestre tiriamo le somme: questa è la nostra cartina di tornasole per i prossimi tre mesi. Andiamo incontro alla bella stagione, per cui ci saranno delle variazioni. Stimiamo entrate e uscite del trimestre aprile/giugno tenendo conto dell’anno precedente, ma anche degli aumenti in corso, che adesso abbiamo nitidamente quantificato nel primo trimestre.

Prima di spendere, accantoniamo almeno il risparmio equivalente agli aumenti stimati, e poi consumiamo.

Non dobbiamo assolutamente trovarci nella condizione di generare risparmio negativo.

Ripetiamo la stessa procedura per i trimestri luglio/settembre e ottobre/dicembre, con il quadernino da aggiornare giornalmente.

Alla fine di ogni mese e di ogni trimestre verifichiamo se abbiamo migliorato o meno la nostra capacità di risparmio. Con buone probabilità aver risparmiato prima di spendere ci avrà consentito di avere una piccola somma accantonata alla fine dell’anno. Diamole un nome individuando un obiettivo da soddisfare.

Per vedere se funziona, però, dobbiamo farlo davvero.

Allora, al lavoro! L’azione è sempre il miglior modo di rispondere al cambiamento.

Maria Luisa Visione