Giù i contratti del latte,i pastori senesi sul piede di guerra

I caseifici inviano le disdette per la fornitura di latte. Coldiretti scrive al presidente Rossi e all’assessore Remaschi

Sale la febbre nel comparto ovi-caprino toscano, già in sofferenza per il prezzo del latte in continuo calo e la situazione difficile per i continui attacchi dei predatori.

Ultima tegola sul settore le disdetta dei contratti di fornitura di latte che Alival e Granarolo stanno comunicando ai pastori in particolare di , Siena ma anche di Grosseto e Pisa. Che la situazione del comparto non sia facile ne è testimonianza la chiusura ad inizio estate dello storico caseificio Ciolo di Castel del Piano che ha chiuso i battenti dopo quasi 35 anni di attività. Coldiretti Toscana davanti ad una situazione che può annunciarsi drammatica non ha esitato a prendere carta e penna e scrivere al presidente della giunta regionale Enrico Rossi e all’assessore all’agricoltura Marco Remaschi. “Riteniamo che se tale atteggiamento, che va ad aggiungersi ad una riduzione diffusa del prezzo, dovesse sostanziarsi – si legge nella missiva – il danno sui territori interessati sarebbe gravissimo sia in termini economici che occupazionali. Basta considerare che il comparto ovi-caprino toscano conta oltre 1500 aziende per un valore in termini di latte di circa 55milioni di euro ed interessa 5000 posti di lavoro”. Il valore della filiera ovi-caprina nel complesso è stimato in 110 milioni di euro.

Molti dei 550mila quintali di latte vengono utilizzati per ottenere il rinomato Pecorino Toscano Dop che è prodotto esclusivamente con latte intero delle pecore allevate nella zona di origine (Toscana oltre ad 11 Comuni del Lazio e 2 dell’Umbria). In Toscana, quarta regione per numero di pecore, i capi arrivano ad oltre 471 mila e sono prevalentemente allevati in maniera estensiva: pascolano all’aperto nella maggior parte dell’anno e vengono ricoverate in ovile solo nei mesi più freddi. 17 i caseifici associati al Consorzio di tutela del Pecorino Toscano Dop.

La domanda che gli allevatori toscani si pongono è semplice ed immediata: qualcuno vuol far sparire il latte toscano per far sparire il Pecorino Toscano? Su questo Coldiretti e i pastori hanno idee molto chiare.

 

marco crimi

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