E per farlo, sottolineano le stesse fonti, è necessario che le parti in causa, ovvero Fondazione e banca in prima persona, continuino a lavorare nell’ottica di trovare una soluzione per la cessione delle quote di Palazzo Sansedoni (33,5% della banca) e realizzare l’aumento di capitale tra maggio e giugno come stabilito dall’assemblea. L’intervento di Saccomanni arriva dopo settimane di silenzio in cui, spiegano le stesse fonti, il ministero ha lavorato attivamente sia nella ricerca di un accordo per le quote dell’ente sia per raggiungere il risultato ottenuto ieri, il cui merito va riconosciuto soprattutto al management della banca rappresentata da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.
Ma prima che questo accada, gli occhi sono già tutti puntati su Piazza Affari. Alla luce dello strappo registrato tra i vertici della banca e la presidente della Fondazione Antonella Mansi, con quest’ultima che ha ottenuto il rinvio dell’operazione di cinque mesi, domani il titolo va alla prova mercati. Una prova alla quale è stato sottoposto già venerdì scorso quando, col rinvio dell’assemblea in seconda convocazione per il mancato raggiungimento del quorum, ha registrato un tonfo del 2,15% a 0,17 euro. (Ansa)
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