Per chiudere in bellezza il mese dedicato all’Educazione Finanziaria si terrà presso il Plesso San Francesco Scuola di Economia e Management dell’Università degli Studi di Siena, mercoledì 31 ottobre, dalle ore 16 alle ore 18, , il seminario rivolto agli studenti “Risparmiare consapevolmente: il budget familiare all’interno del ciclo di vita economico”. Il corso, presente all’interno del calendario del mese dedicato all’Educazione Finanziaria sul sito del MEF www.quellocheconta.gov.it, affronterà le tematiche del ciclo di vita familiare e della funzione del denaro nei momenti di transizione, del governo della situazione economica e patrimoniale, del budgeting, della massimizzazione del risparmio, del Mental accounting, della Spending review e della Finalizzazione del risparmio.
Un evento che dimostra come la nostra città rimane pioniera nella cultura e nell’educazione, ricevendo a livello governativo, il riconoscimento di una qualità incontestabile delle sue istituzioni universitarie.
Questione di percezione, ma non solo.
Nell’ultimo Rapporto Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane appena pubblicato emerge proprio l’importanza dell’approccio, l’attitudine psicologica ad orientare le scelte economico-finanziarie e, per la prima volta, prevale la propensione ad essere “coscienziosi”. Ma quando occorrono competenze più impegnative la differenza la fa l’istruzione di base, rendendo confidenti coloro che hanno maggiori conoscenze rispetto a chi ne ha poche e, con facilità, diventa ansioso nei confronti degli argomenti finanziari.
Diffusa tra gli intervistati la percezione di auto-efficacia, di essere in grado di raggiungere l’obiettivo e molto frequente la propensione all’ottimismo e alla fiducia negli altri. Permane, però, una forte avversione alle perdite.
Tuttavia, se si misura la cultura finanziaria, il 50% del campione non sa ancora distinguere le nozioni finanziarie di base e non si rende conto di sopravvalutare le proprie conoscenze; soprattutto, non sa distinguere i diversi rischi inerenti agli strumenti finanziari, a parte il rischio sui Titoli di Stato. Purtroppo non si riconosce in Italia all’istruzione e alla preparazione scolastica quel ruolo fondamentale di Educazione Finanziaria che può davvero colmare il divario tra conoscenze percepite e conoscenze effettive.
Vale come background l’esperienza legata alla professione svolta, alla gestione del bilancio familiare e all’interesse personale, ma non quella relativa all’investimento effettivo.
L’esperienza derivante dall’investimento, invece, dovrebbe essere considerata, a mio avviso, fondamentale nella capacità di apprendimento derivante dalla consapevolezza delle scelte concretamente effettuate.
Sull’attitudine a governare il proprio bilancio familiare, principio di base per attuare un processo di pianificazione e controllo delle risorse economiche e finanziarie, Il 47% degli intervistati dichiara di predisporlo, ma solo il 30% tiene traccia scritta delle spese, anche se per la maggior parte, gli acquisti oggi vengono valutati attentamente, si saldano le utenze a scadenza e si onorano i debiti contratti. Quindi, se è vero che sta maturando l’idea dell’utilità di avere un piano finanziario, molta strada ancora ci manca verso l’abilità di monitorarne gli esiti e apportare correttivi nel tempo.
Una strada assolutamente da percorrere.
Maria Luisa Visione