
“Siena e le terre dell’Anima”, una costante ricerca di spiritualità”: è il fil rouge che lega i progetti delle due diocesi di Siena e di Montepulciano in occasione del Giubileo 2025.
La produzione è affidata a Opera Laboratori. Arte e bellezza permettono di vivere interiorità e fede, con opere contemporanee realizzate da maestri di fama internazionale che dialogano con i luoghi dello spirito e invitano a riflettere sui temi portanti dell’Anno Santo: la pace e la fede.
Il primo viaggio è quello di Mete contemporanee, che inizia a San Gimignano e si snoda tra Colle Val d’Elsa, Siena, Montalcino, Sant’Antimo, Pienza, Montepulciano e si conclude a Chiusi. Grazie alla collaborazione con l’Opera della Metropolitana e con Palazzo delle Papesse a Siena sarà possibile ammirare, presso la chiesa della Santissima Annunziata in piazza del Duomo a Siena, chiesa sussidiaria della Cattedrale nonché rettoria arcivescovile e santuario del pellegrino, Mantel I e Mantel II (2016-2018) realizzato dall’artista belga Berlinde De Bruyckere. Il lavoro di De Bruyckere affronta temi come la trasformazione, la trascendenza e la riconciliazione dei corpi di fronte alla mortalità.Sempre a Siena il caveau di Palazzo delle Papesse, l’antico palazzo Piccolomini in via di Città, invece, ospita Continuel lumière losange bleu fluo (2018) di Julio Le Parc. L’artista argentino è rinomato per il suo approccio innovativo all’arte, esplorando i territori dell’arte cinetica e ottica. Il Complesso dell’Oro di Montalcino accoglierà Blue-and-White Porcelain Vases (2017) di Ai Weiwei. L’artista cinese è sempre stato un difensore e una voce di denuncia per i diritti umani. L’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino ospita Segno (1990) di Armando Testa, conosciuto principalmente per il suo lavoro nella pubblicità, continua a ispirare e coinvolgere il pubblico di tutto il mondo con il suo lavoro caratterizzato dall’uso intelligente dell’umorismo e da elementi visivi sorprendenti. La concattedrale di San Secondiano a Chiusi ospita Made in India (2014) di Leila Alaoui. L’artista morta in seguito ad un attacco terroristico nel 2016 esplorava nelle sue opere temi come l’identità, la comunità e la migrazione. La Collegiata di Santa Maria Assunta a San Gimignano accoglie The Cloud (Spain, 2016) di Leandro Erlich. Un artista il cui lavoro si basa sul “trompe-l’oeil”, incarnandone tutti i significati grazie alla sua meticolosa attenzione ai dettagli e al suo impegno nel sorprendere. Nel Museo San Pietro di Colle di Val d’Elsa è esposta l’opera No way out (2002) di Carlos Garaicoa. L’artista cubano esplora le società internazionali avvicinandosi agli ambienti urbani e al contesto della città. Palazzo Borgia e Palazzo Piccolomini di Pienza accolgono Vis a Vis (2024) di Leonardo Meoni, giovane artista fiorentino che vive e lavora tra la toscana e New York e non dipinge coi colori, ma realizza le sue tele “scavando” nel velluto con le mani.L’opera dell’artista bolognese è legata a doppio filo alla scrittura; attraversa simultaneamente linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura – dando vita a vere e proprie poesie visive dove parola scritta e immagine si sposano in maniera armonica. Queste opere d’arte, il cui allestimento è stato curato da Galleria Continua, saranno mete contemporanee, tappe di pellegrinaggi urbani, che guideranno i visitatori attraverso le strade, le piazze, i monumenti e le chiese delle città, scoprendo la loro storia, la loro cultura e la loro spiritualità.
“Guardando invece all’arte contemporanea, si può rimanere un po’ perplessi – dice il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena -. Spesso queste opere non comunicano in modo immediato, non parlano con la stessa chiarezza di un quadro figurativo. Ma è proprio questo il punto: l’arte contemporanea vuole provocare, stimolare la riflessione, attirare l’attenzione in un modo diverso. E se si riesce a fare quel passo interiore, entrando nella mente e nel cuore, ci si può domandare: “Cosa significa tutto questo per me?”, soprattutto in un contesto così complesso come quello attuale, segnato da violenza e guerre. Sembra quasi che le forme di violenza si stiano amplificando l’una con l’altra – prosegue-. Pensiamo a scontri urbani che toccano anche città considerate tranquille come Siena, o agli episodi di violenza quotidiana, come pestaggi di arbitri, di cui sentiamo parlare persino alla radio. La speranza, che è poi il cuore del Giubileo, è che questo percorso possa aiutare qualcuno – chi vorrà mettersi davanti a queste opere anche solo per qualche secondo – a riflettere, a cogliere che esiste qualcosa di più grande della violenza, dell’aggressività, dell’ira. Qualcosa che ci invita a una solidarietà nuova”.
Il Giubileo ricorda anche il primo Giubileo della cristianità di cui vi è testimonianza nell’architrave della Cattedrale di Siena con un’iscrizione. Il
22 febbraio 1300, nel giorno della Festa della Cattedra di San Pietro, Bonifacio VIII indiceva l’anno santo facendone retroagire gli effetti al 25 dicembre 1299. L’Opera del Duomo di Siena lo ricorda attraverso il percorso “per la speranza di molti” un cammino di fede da percorrere attraverso i luoghi simbolo e i capolavori che custodiscono: la cattedrale di Siena con le tarsie del suo pavimento e in particolare quella della “Speranza” di Leopoldo Maccari, Giuseppe e Antonio Radicchi su cartone di Alessandro Franchi, il Museo dell’Opera con l’Apparizione di Cristo sulla via di Emmaus realizzata da Duccio di Buoninsegna, la Cripta con Le Marie al sepolcro, opera di un pittore senese della fine del XIII secolo, il Battistero con il fonte battesimale e la Speranza ritratta da Donatello, l’oratorio di San Bernardino da Siena con la mostra: “Nel suo nome: San Bernardino da Siena. Annunciatore e testimone della Carità” e nella SS. Annunziata in piazza del Duomo a Siena l’installazione di Berlinde de Bruyckere.
“Lo scrittore pontificio Silvestro di Adria, che fu il banditore del Giubileo del 1300 – ricorda il professor Giovanni Minnucci rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena – accompagnava la lettera con la quale comunicava l’avvenuta indizione dell’Anno Santo con tre versi leonini: “Annus centenus Rome semper est jubilenus / Crimina laxantur cui penitet ista donantur / Hoc declaravit Bonifatius et roboravit”. Recitati dai pellegrini che si recavano a Roma, furono scolpiti sull’architrave del portale di destra del Duomo di Siena – una città letteralmente attraversata dalla via Francigena – e testimoniano, ancora oggi, il profondo legame della città toscana e della sua cattedrale con quel grande pellegrinaggio medioevale”.
Sarà possibile vivere la città di Santa Caterina seguendo le orme della mantellata senese attraverso un pellegrinaggio urbano attraverso le tappe e i luoghi della sua vita e opera mediante un supporto cartaceo e multimediale. Avvicinando la card al proprio smartphone sarà possibile vedere un video dedicato alla religiosa e teologa senese e realizzato per l’occasione. Un vero e proprio viaggio che parte dalla Basilica di San Domenico e che attraverso la visita alla casa oratorio della santa, al rione di Fontebranda, e a quella che un tempo fu la “Casa della Misericordia” (il Santa Maria della Scala) condurrà il pellegrino fino alla Cattedrale di Siena.
L’Arcidiocesi di Siena e la diocesi di Montepulciano si preparano anche ad accogliere, a fine luglio in occasione del Giubileo dei giovani (28 luglio – 3 agosto) a Roma, migliaia di pellegrini di passaggio, giunti da tutto il mondo. A Siena per i giorni 28, 29 e 30 luglio è pronto un programma di visite straordinarie dedicate ai pellegrini che prende il nome di: “i giorni dell’accoglienza”. Ogni giorno alle 17 partirà dalla basilica di San Domenico il tour sulle orme di Santa Caterina. Il giorno 28 luglio, poi dalle 21 tutto il complesso museale del Duomo di Siena e il Palazzo delle Papesse rimarranno aperti fino alla mezzanotte per accogliere i pellegrini in città; il giorno 29 luglio, sempre alle 21, si terranno delle visite guidate alle due opere in città inserite nel progetto “Mete contemporanee”. Il giorno 30 luglio, infine, si terrà l’animazione liturgica in piazza del Duomo fino alla mezzanotte.
In occasione dell’anno santo, Dear Guests, visitor center, già attivo a Siena in via di Città 48, diventerà un info point dedicato ai pellegrini che potranno trovare informazioni in merito a tutti gli itinerari spirituali e artistici presenti a Siena e nel territorio con materiali multilingua che orienteranno il loro passaggio nelle Terre dell’Anima. A Dear Guest troveranno la Carta del pellegrino da conservare come ricordo delle varie tappe del pellegrinaggio e altri materiali dedicati. Oltre all’info point, sarà attivo anche il portale www.dearguests.com che raccoglierà tutte le informazioni e i servizi relativi ai percorsi del progetto “Siena e le terre dell’anima”.