Sta per cominciare alla Saletta dei Mutilati alla Lizza la campagna congressuale di Andrea Orlando.
Il giorno dopo il Lingotto di Matteo Renzi a Torino, nel Pd si discute ancora di alleanze, per il congresso e oltre. “Se nessuno dei tre candidati alla segreteria Pd – dice Andrea Orlando – raggiungesse il 50% alle primarie Andrea Orlando non si alleerebbe però in modo automatico con Emiliano: “No – risponde infatti a chi glielo chiede – mi confronterei con entrambi i candidati per vedere qual è l’indicazione arrivata dal congresso”. Orlando ha ribadito che in caso di vittoria punta a “costruire un partito più inclusivo, ma chi vuole alleanze con il Pd deve farle indipendentemente da chi vince”. “A me – sottolinea però – interessa a far tornare soprattutto i tanti militanti e elettori che sono rimasti fuori, a casa. Non mi interessano gli stati maggiori”.
A Siena si è costituito il comitato comunale per il sostegno alla sua candidatura, composto da iscritte ed iscritti che credono nel significato decisivo di questa fase congressuale per dare una svolta alle prospettive politiche del Partito Democratico. “Noi crediamo che Andrea Orlando sia la figura necessaria per fare del PD una comunità politica leale e coesa, libera da personalismi e posizionamenti opportunistici, che ritrovi le sue radici popolari e sappia ridurre le distanze tra iscritti e vertici, tra cittadini e istituzioni; un partito in cui si torni a darci la mano e a darsi una mano, perché un PD unito è un pilastro fondamentale non solo per il centrosinistra ma per l’Italia intera; un partito che rimetta in moto il Paese senza lasciare nessuno fuori dalla rinascita, che torni a dare speranza ai giovani perché si occupa del futuro di tutti e soprattutto del loro – si legge in una nota ufficiale del comitato – . Noi crediamo che Andrea Orlando rappresenti al meglio questa urgenza di costruire un PD che sappia tenere insieme uno spettro largo di forze sociali e culture politiche, evitando una deriva pseudoliberista che vede nel Lingotto più la “casa di Marchionne” che il luogo mitico dell’emancipazione dei lavoratori. Noi crediamo che Andrea Orlando abbia la statura politica e morale per guidare un partito popolare come il PD a lottare per la fine del dominio della finanza e dell’austerità tecnocratica, riportando i diritti e l’uguaglianza delle persone al centro delle politiche del nostro paese e di tutta l’Europa. Per questo anche a Siena saremo in tanti a sostenere la sua candidatura con entusiasmo e pacatezza”.