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Polemiche sui costi dei caffè, i baristi senesi: “Noi non aumentiamo”

“Non c’è motivo di alzare i prezzi del caffè, anzi, rischiamo di perdere ancora più clienti rendendo la situazione veramente drammatica”. Queste, le parole di Gionni e Irene Pagliai, titolari del bar La Terrazza di Siena. Un tema caldo quello riguardante gli aumenti dei prezzi del caffè, una vicenda che nei giorni scorsi ha sollevato una forte polemica nei confronti di alcuni bar di Roma, Milano e non solo che, per far fronte alla crisi economica causata dal Covid-19, hanno deciso di alzare i prezzi del caffè, addirittura arrivando a raddoppiare il costo fino a due euro.

“La situazione del bar è limitata per quanto riguarda l’affluenza dei clienti. Se provassimo anche ad aumentare i prezzi del caffè, aggraveremmo ancora di più la situazione – continuano i titolari della Terrazza di Siena -. La gente al momento ha bisogno di essere rassicurata, ha paura, molti si avvicinano nei locali con timore, questo non è il momento di aumentare i costi dei nostri prodotti”.

Parlano all’unisono i baristi senesi, tutti sono d’accordo sul fatto che questo non sia il momento adatto per alzare i prezzi dei loro prodotti, nonostante per loro siano aumentati i costi della materia prima.

Ormai è passata più di una settimana da quando i bar hanno riaperto le loro porte ai clienti ma la situazione ancora non è buona: molte persone hanno paura, non si fidano a sostare in un bar a consumare un caffè o una bevanda. “Siamo ripartiti ma la situazione è ancora molto lenta – fa sapere Manuela Petri, titolare del bar La Piazzetta -. Noi lavoriamo in una via che solitamente vede passare centinaia di persone ogni giorno. La nostra clientela è costituita principalmente da turisti e lavoratori che, in questo momento, stanno continuando a lavorare da casa”.

“Viviamo in una situazione drammatica – afferma William Falcone, titolare del bar Civico 6 -, noi lavoriamo principalmente con studenti che adesso sono tornati nelle proprie abitazioni, lontani da Siena. Il nostro locale non si trova in un punto strategico della città, anzi, lavoriamo in un vicolo. I nostri incassi al momento sono molto bassi, nonostante tutto, non posso pensare di alzare i prezzi dei prodotti, dobbiamo invogliare il cliente non farlo fuggire”.

Niccolò Bacarelli

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