Rete europea contro le pandemie, a Siena il battesimo: vaccini entro quattro mesi, progetto da 170 milioni di euro

L’obiettivo? Sviluppare vaccini in quattro mesi: è con questo presupposto che oggi  al rettorato dell’Università viene battezzata la rete europea di risposta alle pandemie, lo European vaccines hub for pandemic readiness.

La struttura è co-finanziata dalla commissione UE per quattro anni con 102 milioni di euro. L’intero costo del progetto vale 170 milioni. Siena ricopre un ruolo centrale e lo fa con diversi attori: il Biotecnopolo, l’ateneo, Sclavo vaccines association.

Oggi all’Università è andato in scena l’evento di lancio di questo nuovo consorzio comunitario, composto da 11 beneficiari e 13 entità associate e affiliate provenienti da 7 paesi europei.

E sempre da Siena arrivano due figure apicali per la struttura: coordinatori sono Rino Rappuoli, presidente di Sclavo vaccines association, direttore scientifico del Biotecnopolo, e la docente Donata Medaglini, ordinaria di Microbiologia e Microbiologia clinica nonché pro-vicario all’ateneo

Lo European vaccines hub for pandemic readiness opererà su medicinali contro patogeni a rischio di infezioni epidemiche-pandemiche e si divide in quattro aree: il Biotecnopolo lavorerà sulla scoperta e lo sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali; l’istituto francese Pasteur curerà gli studi pre-clinici; il belga Vaccinopolis si impegnerà negli studi clinici; la produzione è invece affidata alle tedesche Dzif e Zwai.

“Si tratta di un grande progetto europeo per la protezione della salute di tutti”, osserva Roberto Di Pietra, rettore dell’Università di Siena. Per Rino Rappuoli “con l’unione delle forze dei principali sviluppatori dei vaccini nel Continente si intende stimolare l’innovazione e garantire un’autonomia strategica nella r&s e nella produzione vaccinale”.

“Per noi è un traguardo fondamentale nella cooperazione scientifica e strategica a livello europeo – sottolinea Medaglini – E segna un passo decisivo dell’Unione nella capacità di prepararsi a rispondere a future emergenze pandemiche”.

MC