Vendemmia a Siena: meno vino ma di alta qualità. E’ questo l’orizzonte che si prospetta per le eccellenze della nostra provincia conosciute in tutto il mondo.
Da un’indagine di Coldiretti Siena sul territorio della provincia senese, che ha analizzato le previsioni quantitative della vendemmia 2017, emergono dati molto variegati sulle diverse aree geografiche. Ovunque si inizierà – e si è iniziato – a vendemmiare molto prima, in alcuni casi anche con due settimane di anticipo. Si vendemmia “presto” ma le quantità di uva saranno ridotte, le diverse situazioni riscontrate nell’area senese dipendono in modo particolare dall’altitudine e dall’esposizione dei vigneti presi in esame. Nello specifico troviamo una situazione normale a Montalcino, mentre ci si aspetta un calo del 20% nei vigneti situati a maggiori altitudini nel Chianti e del 30% in quelli invece che si trovano a quote più basse. Nella zona di Montepulciano si prevede un raccolto con un meno 30%, mentre per quanto riguarda invece l’area di San Gimignano il calo di produzione potrebbe raggiungere un drastico meno 40%.
Gli scarsi risultati della produzione di uva di quest’anno dipendono principalmente da due fattori atmosferici che hanno caratterizzato la prima parte del 2017: la gelata dell’aprile scorso e la persistente siccità estiva con l’assenza quasi totale di piogge negli ultimi mesi. “A fronte di questa scarsità del raccolto ci si attende una qualità ottima del prodotto in tutta la provincia di Siena – ha commentato Massimo Borri Responsabile dell’Ufficio Vitivinicolo di Coldiretti Siena -. La speranza è che si verifichino condizioni tali per cui ci siano fenomeni di pioggia nei prossimi giorni, una pioggia regolare, senza eccessi che fanno solo danni, la quale consentirebbe un recupero importante nelle quantità di uva raccolta e di vino prodotto.”
A livello nazionale la situazione è del tutto simile: “Se per effetto delle condizioni climatiche anomale quest’anno la vendemmia sarà tra le più scarse del dopoguerra, vola la domanda del vino italiano all’estero che per effetto di un aumento del 6,3% in valore fa registrare il record storico rispetto allo scorso anno quanto erano stati raggiunti su base annuale i 5,6 miliardi di euro.” E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel commentare le ultime stime-previsioni di Assoenologi che prevede un calo dei raccolti record del 24% per una produzione che supererà a malapena i 41,1 milioni di ettolitri, tra le più scarse dal 1947.
Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone, La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
“Una minore produzione di vino, a fronte di maggiore qualità.” Sono questi i risultati di una stagione dove molte colture sono state messe a rischio, con ingenti perdite economiche, soprattutto a causa della persistente siccità estiva. La provincia di Siena non fa eccezione e la speranza è quella di poter brindare un domani con dei vini toscani 2017 di altissima qualità che faranno, almeno in parte, dimenticare siccità e incendi di questa folle e calda estate.